“Terribilis est locus iste ! Hic domus dei est et porta coeli”.
La frase è tratta dal libro della Genesi (28, 17), dove si racconta che Giacobbe nella città di Beth-El (= “casa di Dio”) ebbe in sogno la visione di una scala che saliva dalla Terra al Cielo. Al risveglio eresse in quel luogo una stele che consacrò con queste parole (espresse dall’ebraico in lingua latina):
"Terribilis est locus iste! Haec domus Dei est et porta coeli".
La scritta in lingua latina è incisa sopra il portale d’ingresso di numerose chiese. Sembra un ammonimento, se si considera valida la traduzione del vocabolo. Ma il termine latino "terribilis" è polisemico, dipende dal contesto, può significare “spaventevole” ma anche “venerabile”, o “cosa che incute rispetto”.
Nella frase il lemma latino “terribilis” è stato spesso tradotto in italiano con l’aggettivo “terribile”, in tal caso la proposizione afferma: “Questo è un luogo terribile! Questa è la casa di Dio e la porta del Cielo.
La corretta traduzione è: "
Questo luogo incute rispetto" o "timore reverenziale". Il significato appare chiaro se si legge l’intero versetto, che prosegue dicendo: "Questa è la casa di Dio e la porta del Cielo".
La frase è pure l'incipit della preghiera di dedicazione delle chiese (In dedicatione ecclesiae).