Autore Topic: Cosa mi è capitato oggi  (Letto 622 volte)

victor

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Cosa mi è capitato oggi
« il: Ottobre 24, 2020, 16:32:17 »

Cari amici,

In questo Topic vi racconto quello che mi è successo oggi e come ho reagito.

Oggi, 24 ottobre 2020, sono le ore 9,25.

Sono rientrato a casa da alcuni minuti, il tempo di riprendere fiato, prendere un foglio di carta e una penna e mettermi a scrivere la seguente Lettera di Reclamo.

Mi chiamo C. V. ed abito a Xxxx, Via Yyyy.

Mi è stata spedita una Raccomandata ed il mittente mi ha comunicato il suo numero di protocollo postale per poter seguire sul sito “Poste.it” il suo iter di lavorazione la cui stampa è allegata alla presente lettera.

Preciso subito che al mio indirizzo esiste il servizio di portineria che è attivo tutti i giorni sia di mattina che di pomeriggio.

Da come di evince dallo Stato di lavorazione del Sito delle Poste Italiane la raccomandata doveva essere consegnata giovedì 22 ottobre. Ma nulla è pervenuto, anche se il portiere asserisce (ed è vero) che non si è allontanato dalla portineria. Non è stato consegnato neanche il modello 26 che viene lasciato quando il destinatario è assente.

Il giorno seguente, venerdì 23 ottobre, sempre sul sito delle “Poste.it” risulta che la Raccomandata è disponibile per il ritiro presso l’ufficio postale di Via C.

Cerco di capire. Dunque:
- giovedì 22 era “in consegna”;
- venerdì 23 era “disponibile per il ritiro” presso l’ufficio postale di Via C.;
- il portiere dello stabile non ha visto nessun postino e non ha ricevuto nessun avviso.

La mia deduzione è che l’ufficio che doveva effettuare la consegna, non l’ha effettuata e l’ha passata direttamente all’ufficio postale di competenza, dove il destinatario (cioè io), previo nuovo avviso, avrebbe dovuto recarsi per il ritiro (questo avviso non c’è stato di bisogno in quanto ho seguito l’iter della lettera controllando il sito).

Mi informo con amici dipendenti dalle Poste quale è l’ufficio che avrebbe dovuto provvedere alla consegna della Raccomandata. Questi mi confermano ciò che io già immaginavo che l’Ufficio in questione è quello di “S.G.”. E sorridendo aggiungono “fanno schifo”, “sono un branco di fannulloni”, e via di questo passo!

Devo aggiungere che l’anno scorso con un’altra Raccomandata era successo un episodio perfettamente analogo. Dovevo ricevere un’altra Raccomandata e non ricevendola mi sono informato tramite amici ed ho appreso che era giacente presso l’ufficio S.G. Ci sono andato e l’impiegata ha ammesso che la Raccomandata si trovava nel suo ufficio, ma non voleva consegnarmela in quanto non avevo il modello 26 (questo modello attesta che il postino è passato e il destinatario non era presente). Ho dovuto chiamare il 113 e con l’arrivo della Polizia (che ringrazio per la sua efficienza e per la sua attenzione al cittadino) la Raccomandata mi è stata consegnata.

Ma torniamo alla raccomandata odierna.

Questa mattina, sabato 24, mia figlia (in quanto io sono invalido) si è recata all’Ufficio postale di Via C. con la mia delega (che allego alla presente lettera di reclamo), con fotocopia del mio documento di identità, e per maggior scrupolo anche con il mio documento originale ed ha chiesto all’impiegata dello sportello di ritirare la Raccomandata.

L’impiegata ha richiesto (a sua volta) l’avviso rilasciato dal portalettere (il modello 26). Mia figlia ha risposto che nessun avviso era stato lasciato al portiere e che avevamo appreso della sua giacenza presso quell’ufficio tramite il sito delle Poste.it, come si poteva evincere dalla mia delega.

E qui mi viene alla mente che avendo io fatto la delega proprio sulla stampa ricavata dal Sito Poste.it con l’iter della Raccomandata, questa documentazione evidenziava proprio l’imbroglio commesso dall’Ufficio Recapiti. E, per evitare di mettere agli atti questo documento rivelatore, è avvenuto quello che si evince dalla continuazione del mio racconto.

L’impiegata si è alzata ed è andata dalla Direttrice dell’Ufficio.

La Direttrice (in verità con parole e comportamento molto gentile) ha detto a mia figlia che in assenza del modello 26 doveva essere in possesso di una procura legale (!) in alternativa la raccomandata poteva essere consegnata esclusivamente al destinatario (cioè a me) e quando mia figlia ha specificato che ero invalido, la direttrice le ha detto che mi avrebbe favorito non facendomi rifare la fila per l’attesa.

Ma guarda quanta cortesia! Che questa cortesia fosse interessata?

Mia figlia è tornata a casa, mi ha portato in Ufficio e così la Raccomandata mi è stata consegnata.

Alla mia richiesta di chiarimenti la Direttrice mi ha ripetuto quanto aveva detto a mia figlia (cioè che per consegnarla a lei era necessaria una procura legale) ed ha precisato che queste sono le “disposizioni”.

Di fronte ad una tale dichiarazione fatta dal Direttore dell’Ufficio, che a tutti gli effetti è un’autorità, l’utente ha poco o nulla da obiettare. Io mi sono sentito come un vaso di coccio di fronte ad un vaso di ferro!

Ora, tornato a casa, mi pongo diverse domande.

La prima è la seguente. È possibile che un ufficio pubblico (mi riferisco a quello di S. G.) possa agire ripetutamente in maniera scorretta senza che nessuno controlli, nessuno se ne accorga e intervenga?

La seconda domanda che mi pongo è la seguente. Accettando che quanto dichiarato dalla Direttrice corrisponda a verità, è possibile che in un ufficio pubblico esistano delle disposizioni così assurde?

La terza domanda che mi viene alla mente è la seguente. Queste disposizioni sono scritte oppure sono tramandate per “consuetudine”? Se sono scritte sono state emanate dalla Direzione locale oppure da quella Generale? Il Ministero (o meglio la burocrazia del Ministero) è a conoscenza di tutto ciò?

Sono entrato nel sito del Ministero dello Sviluppo e delle Comunicazioni. Le prime parole che ho incontrato sono “Amministrazione trasparente” e “Registro della trasparenza”.

Accipicchia! Questa è trasparenza?!
O forse è presa per i fondelli del cittadino utente?!

Prima di andar via ho chiesto alla Direttrice un modulo di reclamo e me lo ha consegnato.

Ho compilato il modulo ed ho allegato la seguente descrizione dei fatti.

Ne ho fatte varie copie che ho consegnato o inviato a:
- Ufficio Postale di Via C.
- Direzione Provinciale Poste Italiane.
- Direzione Territoriale Regionale.
- Poste Italiane Spa. Viale Europa 190. 00144 Roma.
   Direttore Generale – Matteo del Fante;
   Consigliere – Giovanni Azzone;
   Consigliere – Bernardo De Stasio;
   Consigliere – Daniela Favrin;
   Consigliere – Davide Iacovoni;
   Consigliere – Mimi Kung;
   Consigliere – Elisabetta Lunati;
   Consigliere – Roberto Rossi;
   Pierangelo Scappini – Responsabile Risorse umane e Organizzazione.
Alla Stampa.
Alla Procura della Repubblica.
Ai Politici.

Post Scriptum.

Inviare copia di questa Lettera di Reclamo alla Procura della Repubblica ed alla Direzione Generale di Poste SPA, può apparire eccessivo data la poca importanza del caso.

“De minimis non curat praetor”.
Ed io lo riconosco, questo mio caso è di poca importanza.

Ma, se per caso, questo mio problema fosse soltanto la punta di un iceberg?

Se fosse uno dei dieci, cento, mille soprusi che il cittadino utente subisce ogni giorno in tutta Italia dalla Pubblica Amministrazione ed accetta in silenzio per il quieto vivere?

Oppure tollera, borbottando tra sé e sé solo perché non sa come reagire e a chi rivolgere le sue rimostranze?

Oppure ancora, perché pensa che il suo reclamo o la sua protesta sia soltanto una “vox clamans in deserto”, (o se preferite “clamantis”) cioè una voce che grida nel deserto, che non viene presa in considerazione?

E in verità questo dubbio è passato anche nella mia mente.

Ma la speranza è ultima a morire.

Victor

Il duro impegno per l'acquisizione delle competenze, la passione e le doti personali creano eccellenza ... e distinguono il professionista dal lavoratore ... Victor

Doxa

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Re:Cosa mi è capitato oggi
« Risposta #1 il: Ottobre 24, 2020, 20:51:28 »
Victor ha scritto
Citazione
Ma, se per caso, questo mio problema fosse soltanto la punta di un iceberg?

Caro Victor, non è un caso. La scorsa settimana a Roma hanno messo agli arresti domiciliari alcuni individui con diverse mansioni nell'ambito postale.

"Portalettere" con contratto a tempo determinato che non consegnano le raccomandate anche se le persone sono in casa e si limitano a mettere il foglietto con l'avviso della raccomandata in giacenza.

A volte costringono  gli utenti a ritirarle presso negozi autorizzati. Una mia parente per ritirare una raccomandata è dovuta andare da Roma a circa 30 km di distanza, vicino l'aeroporto di Fiumicino. Si sono scusati per il disguido. Mascalzoni, nullafacenti.

Idem le ferrovie. Si scusano continuamente per il ritardo del "Frecciarossa" o di "Italo" (strapagati)  e mi fanno perdere la coincidenza con un altro treno regionale. Mi costringono a stare  più di un'altra ora fermo in paziente attesa del prossimo treno.

Loro pensano di cavarsela con le scuse. Io me la cavo con il disprezzo nei loro confronti. Per loro irrilevante.



 
« Ultima modifica: Ottobre 24, 2020, 21:12:02 da Doxa »

ninag

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Re:Cosa mi è capitato oggi
« Risposta #2 il: Ottobre 26, 2020, 20:34:54 »
Magari provare direttamente col ministero, a volte, anche se appare incredibile la cosa funziona!