Bartholomaĩos è il nome in ebraico di Bartolomeo, uno dei 12 apostoli. Con questo nome è denominato nei Vangeli sinottici. In Italia lo conosciamo come San Bartolomeo; la Chiesa cattolica lo commemora il 24 agosto.
La leggendaria tradizione narra che fu ucciso e poi gli fu tolta la pelle dal corpo.
Nei dipinti viene di solito raffigurato mentre subisce il supplizio o con un coltello in mano.
Michelangelo Buonarroti nel “Giudizio Universale” che affrescò nella Cappella Sistina, in Vaticano, raffigura san Bartolomeo con la propria pelle in mano.
Michelangelo Buonarroti, Cappella Sistina, “Giudizio Universale”: San Bartolomeo con la mano destra sorregge un coltello, con la mano sinistra mostra l’afflosciata pelle che avvolgeva il proprio corpo prima dello “scorticamento”. Il volto sulla pelle forse è l’autoritratto di Michelangelo.
Nell’ambito scultoreo è nota la statua dedicata a “
San Bartolomeo scorticato”, realizzata nel 1562 da Marco d’Agrate (allievo di Leonardo da Vinci) ed esposta all'interno del duomo di Milano.
Il santo è rappresentato scorticato vivo con la Bibbia in mano. L'opera è caratterizzata dalla precisione anatomica con cui viene reso il corpo umano privo della pelle, che è scolpita drappeggiata attorno al corpo. La pelle della testa penzolante è sulla schiena.
Ai piedi della statua c'è incisa questa breve scritta: “
Non me Praxiteles, sed Marcus finxit Agrates”. Lo scultore lombardo, con ironia, presumeva che la statua da lui realizzata potesse essere attribuita per stile e maestria a Prassitele, uno dei più abili e famosi scultori ateniesi, vissuto dal 400 a. C. circa al 326 a. C. circa.
Fino al XIII-XIV secolo l’apostolo Bartolomeo veniva rappresentato vestito, con libro e coltello nelle mani, in allusione al Vangelo e al presunto martirio patito.
Dal Rinascimento si accentuò la raffigurazione del suo supplizio, mentre l’iconografia del santo con la propria pelle staccata dalla carne comincio con Michelangelo, che, come suddetto, così lo rappresentò nel Giudizio Universale della Cappella Sistina in Vaticano.
Una precedente versione del supplizio di San Bartolomeo fu eseguita da Marco d'Agrate nel 1556. La statua è collocata sulla facciata della Certosa di Pavia, dove l’artista lavorò a lungo realizzando molte statue.