E' ovvio che il termine " buonismo ", già di per sè ridicolo, non può che implicare un'ostentazione : altrimenti, se non si trattasse di ostentazione e quasi forzatura a mò di habitus di moda, ci troveremmo di fronte al ben più alto sentimento e relativo termine, che è " bontà ".
Il buonismo sta alla bontà come il prestigiatore sta al realizzatore di opere. O come l'illusionista sta alla persona seria.
Mi pare abbastanza evidente anche che chi fa mercato a buon prezzo di buoni sentimenti è uno che cerca un suo rientro.
Credo che l'argomento sia complesso, gli attori in gioco tanti, e ognuno persegue un suo scopo.
La bontà vera è rara, forse rarissima, mentre è molto più semplice spacciarsi per buoni e, tramite questa sorta di apparenza sociale, avere il via libera per raggiungere altri scopi, che stanno al di sotto di quelli dichiarati.
Il trafficante e il traghettatore di esseri umani sono buoni, o non perseguono forse il loro puro ed evidente interesse economico?
Le Onlus sono buone, o non hanno dei bei guadagni per ogni soggetto trattato?
La Mafia è buona, o non ha invece scoperto che il traffico di esseri umani è diventato uno dei maggiori business oggi esistenti e potenzialmente infinito finché un paese regge?
Sono buoni gli attori e tutti i vari personaggi pubblici che vanno a fare le sfilate sul ponte delle navi "umanitarie"? O non è per caso che vogliono farsi facile pubblicità e gli oscuri salire per un attimo alla ribalta della pubblica attenzione?
E i giornalisti? Buoni anche loro quando fanno a gara a chi suona meglio la grancassa dell'indignato e del lacrimevole?
Un coro. E' così bello stare nei cori, e sentirsi tutti quanti buoni, specie finché avviene sulla pelle degli altri!
Poi naturalmente ci sono i politici. Quelli sono ( è notorio ) i buoni più buoni di tutti. Non per niente per entrare in politica, si sa, ci vuole una tessera di buona condotta, coerenza ideale, irreprensibilità. Ed essendo politici, specie se assisi sugli scranni del potere, possono anche fare la predica a tutto il paese : non lamentatevi, il buonismo, pardon la bontà, è un dovere, poi ci pensiamo noi a sistemare tutto! Basta dare una lisciatina all'Europa ( ma chi è ? ) e ci aiuteranno!
E infatti si vede, si è visto, e sempre più si vedrà.
Il punto è che questi signori pensano che in un domani, una volta data il più in fretta possibile la cittadinanza ai cosiddetti migranti, potranno poi tirare le reti dei voti in proprio favore. Quanti bei pesci!
Non pensano e non mettono in conto, questi ineffabili strateghi del buonismo, che i suddetti, tempo un decennio o due, si faranno il loro partito. Islamico.
Chi ha studiato appena appena la storia, sa che i musulmani non vogliono integrarsi, ma utilizzare e poi sottomettere gli occidentali.
Cosa c'entrano i musulmani? Beh, ma di che credo pensate siano questi provenienti dal Nordafrica e a seguire dal resto dell'Africa?
Ma nessuno pensa, orrore, l'importante è schierarsi dalla parte dei buoni, dei giusti, insomma far parte dei buonisti.
E se fra 50 anni si capirà di aver sbagliato.., eh, si sa, era stato in buona fede, per un ideale, per un senso di solidarietà, fratellanza universale, eccetera, eccetera, eccetera.
Questo è il buonismo : un'ostentazione interessata di bontà, che ispira un agire altrettanto interessato, scollegato volutamente sia dal senso comune, sia dalla più elementare lungimiranza.
Che importa? Sarà come sarà. Intanto ci facciamo gli affari nostri. Parola di buonisti.
Con la benedizione del clero, perché l'Italia è un paese cattolico e quindi al buonismo è pressoché obbligata di default.
E dalla sua finestra Francesco sorride.