La primavera avanza nell'estate vicina. Mi sono più volte oramai seduto su questo ciocco di gelso, sotto la tettoia che guarda sul giardino, a raccogliere o meglio raccattare pensieri. Lo faccio d'istinto, appena lo sento, anche quello dello scrivere, veleno o adrenalina esso sia. Il tempo di arrivare al block notes di carta riciclata, dove trasferire tracce e idee che corrono impazzite, improvvise, violente come appariscenti. Si spartiscono come spariscono nell'attimo, bloccarli il mio autonomo compito. Una città, un appartamento, anche con terrazza , non permetterebbe un simile piacere. Una frazione di paese, il silenzio di un tramonto, tra cinguettii vari di uccelli o il frinire delle cicale. Si è vero, apprezzando tutto questo, mi vedo nel Pascoli georgico e bucolico, l'ho sempre compreso in questa visione di vita. Ora sempre più.