Guardo distratto la pagina di Facebook, che caparbiamente chiede: A cosa stai pensando? Già, fosse facile! Pensare, riflettere, avere un'idea o, almeno, tentare di farsela, questa benedetta idea da comunicare a qualcuno o attraverso uno dei social! Comincio a scorrere (scrollare si direbbe tra i nerd o più esperti di sistemi informatici) la pagina e via: tutti sembra abbiano sempre e comunque da far vedere, leggere o ascoltare. Siamo diventati giornalisti, fotografi, opinionisti, anche di materie astruse o assai lontane dai confini dei nostri tempi scolastici...eppure esprimiamo perché ne sentiamo la voglia, il bisogno. Forse per sentirci meno isolati di questi tempi di isolamento forzato, tra le nostre mura, nei condomini, nei quartieri delle città, come anche dei paesi. I paesi: già almeno nei paesi è più facile comunicare, anche dalle finestre o dai balconi per rinnovare, magari con un canto o una suonata il nostro inno alla vita: comunque sia. Tuttavia, la mia vera riflessione è un'altra e giunge da lontano, geograficamente parlando. Giunge da quell'Oriente del mondo che così poco conosciamo e che pure avrebbe da dire ancora molto all'Occidente, sazio, ricco e prono davanti a quel Virus, che tutti oramai conosciamo, che ci ha messi letteralmente a terra, sconfitti ed impauriti. L'Oriente, oggi, potrebbe raccontarci di una ricerca biologica forse iniziata con le migliori intenzioni, ma poi finita come si sperava non dovesse accadere mai: la fuga del virus da un laboratorio di ricerche. Già, questa è la notizia che oggi imperversa sui sistemi integrati e globalizzati dell'informazione: pare, si dice che la notizia sia stata commentata da un Premio Nobel della ricerca biologica: Montagnier. Non si deve, non si può certamente scherzare con la Natura, specie quando ci si diletta a combinare il DNA di un famiglia di virus con un'altra, magari per trovare delle risposte o soluzioni per contrastare altre malattie. O, se lo si fa, si dovrebbero usare non una, non cento, non mille ma infinite forme di sicurezza, perché non accada quello che tutti stiamo vedendo da mesi a questa parte! E allora la riflessione è tutta qui, in tutta la sua tragicità, se fosse accertato che veramente è andata come ho appena descritto: non dobbiamo giocare a sostituirci alla Natura. Non ne siamo all'altezza. Questo cambierà le cose, il modo di pensare e di agire del genere umano?! Credo e spero di si, poichè le pandemie hanno mietuto nel passato milioni di morti, dimostrando tutta la fragilità dell'uomo, da domani il nostro stile di vita, gli equilibri con la natura che ci circonda ed il rispetto verso il pianeta che ci ospita dovranno necessariamente cambiare radicalmente. Il pericolo, neanche tanto irreale, potrebbe essere l'estinzione del genere umano. In fondo, questa pandemia segue altre che ci hanno già colpito ed è logico attendersene delle altre, giacché i virus fanno il loro mestiere, da milioni di anni: sopravvivere! Vuoi vedere che il genere umano dovrà imparare, questa volta, proprio dai virus la lezione della sopravvivenza?!