Cosa faccio in quarantena ?
Passo le ore a contemplare il "Ritratto di giovane monaca", dipinto nel 1730 circa dal pittore milanese Giacomo Ceruti, detto il "Pitocchetto" e conservato a Milano nel Museo Poldi Pezzoli.
oppure emetto
gemiti di piacere nel guardare quest'altro ritratto
“Si logora nel dolore la mia vita / i miei anni passano nel gemito” (Salmo 30, 11).
Il gemito, nelle sue varie espressioni, segna in maniera rilevante i tornanti della nostra vita. C’è la testimonianza nelle pagine bibliche.
Nella Bibbia il gemito è segno della fatica e della sofferenza per la malattia.
Paolo di Tarso nella Lettera ai Romani (8, 22) dice che il gemito è espressione di una tensione interiore.
Nella letteratura greca, in Omero il gemito (gòos) ha una funzione terapeutica, come dimostra la commovente scena del gemito / pianto che unisce Achille e Priamo dinanzi al corpo di Ettore (Iliade, XXIV, 507. 513-514).
Più ampio è il campo semantico del verbo greco “stenàzo”, col quale viene reso l’atto del gemere in Sofocle, Euripide, due drammaturghi.
Karl Marx: “La religione è il gemito dell’individuo oppresso, l’animo di un mondo senza cuore, così come è lo spirito d’una condizione di vita senza spiritualità. Essa è l’oppio dei popoli” (in “Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico”).