Mamma mia, Altamarea, che cosa triste!
Io credo che la malattia che hai citato conti davvero tanto, e solo venendoci a contatto si impara a capire che non ci si trova davanti a cattiveria e ostilità assurde, come sembra, ma agli esiti di una degenerazione delle cellule cerebrali.
Anche se forse c'era qualcosa di preesistente, tipo magari una fragilità nervosa, non bisogna odiare queste persone che soffrono già tanto per conto loro. L'aggressività evidenzia il disagio, la sofferenza intima.
Certo è una prova difficile, ma.. hanno bisogno di amore, in una forma semplice, e di non acuire il disagio.
Bisogna capire che chi non capisce, chi ha perso nella mente, sente però ancora, in particolare il nostro affetto.
Inutile reagir male, alla stessa loro stregua, perché può solo peggiorare le cose e farli chiudere ermeticamente, senza più possibilità di interazione.
Per quanto difficile, l'unica arma è bypassare quanto si può, e la pazienza.
Credi, è la malattia ( infame ), non è cattiveria gratuita come appare.
Auguri.