Premessa: a memoria mi pare di aver già anni fa l'argomento, non importa, nel caso, lo ripropongo.
Le radici
Sotto questo titolo e in questi quindici minuti, senza voler indicare alcuno/a in questa arena o palcoscenico creativo, come mi piace definire oramai Zammiani, mi piacerebbe al pari mio poi, veder pubblicate o meglio descritte “le radici”, cosa ci ha portato e alimenta ognuno/a di Noi nel piacere dello scrivere liberi, quasi fosse un/il percorso formativo fatto, un curriculum vitae come si definirebbe tecnicamente oggi. Mi sembra ieri, il momento che nel dolore della perdita di una persona a me particolarmente cara, spontaneamente e idealmente nella mia travagliata adolescenza, l’ho trasformata nell'anonimo che leggeva le mie prime lettere. Un epistolario che esiste tuttora, l’intimo lato da oltre quaranta anni. Proseguendo in studi tecnici, ho comunque incamerato schemi classici come umanistici, spesso in maniera estrema, radicale, viva trasformazione della realtà corrente. Altra tappa importante, aver avuto allora modo di approfondire il romanticismo in ambito europeo nella sua forma più devastante di espressione, lo “Sturm und Drag” tedesco, come l’aver vissuto oppure vivo e traduco, ogni esperienza propria o riportata, anche un sogno va bene. Da autodidatta esploro ogni forma di espressione scritta, facendo utile di ogni indicazione, critica costruttiva o suggerimento, anche qui dentro. Aspirazioni? Si, qualcuna e da tempo in strada e sempre col serbatoio pieno: forse per questo ritrovo appunti ovunque, idee rimaste vergini in attesa di trasformazione, infatti “Mi è sempre caro quest’ermo colle…”.