In ambito teologico e spirituale su Dio ci sono affermazioni, descrizioni, definizioni.
L’affermazione asserisce, comunica che si crede vera un’opinione;
la descrizione esprime le caratteristiche che identificano ciò di cui si sta parlando;
la definizione serve per delineare un concetto, il complesso degli elementi che circoscrivono un’entità.
Come definire Dio ?
In questi anni va di moda definirlo: “Dio è amore”, è conoscenza, è il Bene. Si dice che in Dio non esiste il Tempo ma solo l’eternità.
Dio ha attributi antropologici ? E’ solo spiritualità ? Energia ?
Nel libro della Genesi si dice che la creazione dell’Uomo è fatta a somiglianza del creatore. “Dio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza… e Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gen. 1,26-27).
Ma c’è anche un brano più esplicito nel dire la somiglianza tra Dio e l’uomo: “Quando Dio creò l’uomo, lo fece simile a sé. Lo creò maschio e femmina, li benedisse, e quando furono creati pose loro il nome di “Uomo”” (Gen. 5, 1-2).
Che l’uomo possa somigliare a Dio lo dice anche Gesù a Filippo che gli chiede di mostrare loro il Padre: “Chi ha visto me ha visto il Padre” (Gv 14,9).
Ma Dio è spirito invece l’uomo è carne e materia. Dio è l’essere assoluto, l’uomo è un essere relativo, Dio è creatore e l’uomo è il suo prodotto. L’uomo nasce come altro dai genitori, Dio è eterno nella sua trinità di persone… un abisso di diversità, altro che somiglianza.
Definire Dio è impossibile perché Egli è indefinibile. Allora perché parlarne ? A cosa servono le chilometriche discussioni sulla “cosa in sé” e sullo “Spirito eterno” ?
Non è possibile definire dio perché allo stato attuale della conoscenza, non si può dire “esiste” o “non esiste”, perciò ritengo inaccettabili i cosiddetti “libri sacri” che pretendono di spiegare Dio, le sue azioni, inazioni e maledizioni.