Nell’ambito della geometria la bolla di sapone è una sfera, e questa è il simbolo della perfezione, della regolarità assoluta.
Il filosofo Immanuel Kant nella “Critica del Giudizio” definì la bellezza della natura “sublime”, che è una categoria dell’ estetica, il settore della filosofia che si occupa della conoscenza del bello naturale o artistico.
Nel racconto “L’ultimo ponte di Einstein-Rosen”, di Rudy Rucker, un bambino trova in un campo una sfera brillante grande come una pallina da albero di Natale; osservandola vede in essa un’immagine che inizialmente interpreta come il suo riflesso, guardandola meglio vede una figura aliena, un essere di un altro mondo, e dietro essa altre figure, un cielo, un campo, tutto all’interno della piccola sfera. La sfera è un “ponte di Einstein-Rosen”, ipotetica caratteristica topologica dello spazio-tempo.
Per il bambino è come se un intero universo dalle dimensioni infinite fosse contenuto in quella pallina di dimensioni finite.
Questo mondo, forse impossibile, dello spazio-tempo fu rappresentato graficamente dall’artista olandese Maurits Cornelis Escher (1898 – 1972).
Maurits Cornelis Escher, Mano con sfera riflettente, litografia, 1935