Nei capitoli 2 e 3 della Genesi (Antico Testamento) c’è il dramma dell'origine dell’umanità.
Nel giardino dell'Eden l’unico limite posto da Dio ad Adamo (che lo comunicò ad Eva) fu di non mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male.
Per un po’ di tempo tutto andò bene, ma improvvisamente nel Paradiso Terrestre ad Eva apparve il serpente, e per il genere umano cominciarono i guai…
Il serpente simboleggia il demonio che tentò Eva con la promessa della conoscenza proibita, convincendola che nonostante il monito di Dio, non ne sarebbe risultata la morte: ”Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: ‘È vero che Dio ha detto: ‘Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?’. Rispose la donna al serpente: ‘Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: ‘Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete’. Ma il serpente disse alla donna: ‘Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male’. Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture” (3, 1 – 7).
Il serpente, presenza enigmatica, si pone come colui che smentisce la rivelazione di Dio.
Se Eva avesse dato una risposta diversa al serpente come si sarebbe sviluppata l’esistenza umana ?
Ma quella donna che cosa avrebbe potuto dire di differente all’astuto ed affabulatore serpente ? Perché questo anziché rivolgersi alla coppia agì solo su Eva ? Puntò solo a lei perché la responsabilità è individuale e pone l’individuo in una condizione di solitudine nel momento della scelta ?
Dopo l’intervento punitivo di Dio la donna capì di aver sbagliato. Non valutò i pro e i contro.
Avrebbe potuto rispondere: “Aspetta, lasciami riflettere, ne parlo prima con Adamo in modo da poter decidere insieme”. Avrebbe potuto affermare il legame con Dio, il creatore, e con Adamo. Invece scelse di prendere la “mela”, pensando di cambiare la propria origine e diventare come Dio.