Nel nostro tempo il sostantivo “sapienza” lo usiamo per indicare chi ha vasta conoscenza di un determinato ambito.
Nell’Antico Testamento si racconta che Salomone, nel momento della sua incoronazione a re d’Israele, chiese il dono della sapienza, considerata "la grazia di poter vedere ogni cosa con gli occhi di Dio”.
Per la teologia cristiana la sapienza è un attributo divino, uno dei sette doni dello Spirito Santo: “sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio”. La sapienza di Dio si manifesta nella creazione e nel governo dell’universo. Nelle persone si manifesta con la saggezza, la conoscenza, l’esperienza.
La “Sapientia christiana” contribuisce alla prevenzione, alla prudenza.
L’evangelista Matteo narra della parabola di Gesù titolata “La casa sulla roccia”: "Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia"
Con simmetria, variando solo poche parole, Gesù presenta la stessa scena in negativo: "Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande" (7, 24 – 27).
Costruire la propria casa sulla sabbia vuol dire riporre le proprie speranze, le proprie certezze su cose instabili e aleatorie, come il denaro, il successo, la stessa salute.