Leone Iacovacci.L’ Hurricane de noiartri
Il padre di Leone lavorava per una compagnia belga nel Congo colonizzato dai Fiamminghi e il bimbo nacque nel 1902 dalla relazione con una bella e giovane donna nera come la pece. Quando il piccolo aveva tre anni decise di portarlo in Italia, con lo scopo di dargli istruzione e cittadinanza, privandolo così per sempre della presenza della madre.
Leone, affidato ai nonni che vivevano nel viterbese, però soffriva; schernito a scuola per il colore della pelle, emarginato in società, mal riusciva a contenere un carattere ribelle e la voglia di libertà. A sedici anni si imbarca come mozzo verso l’Inghilterra, dove cambia il suo nome in Jack Walker e diventa un boxeur. A diciott’anni il primo successo, a seguire una sfilza di vittorie. E’ una macchina da guerra; veloce e potente ha ben pochi rivali perfino a Parigi dove si trasferisce per poter combattere con gli afroamericani.
Il suo sogno però è tornare in Patria e ottenere la nazionalità italiana. Cosa non facile: il Duce era impegnato nelle Guerre Coloniali e gli Africani considerati persone da addomesticare e dominare. Quando Leone riesce finalmente ad ottenere l’agognata italianità aveva ventisei anni e tutta la forza per sfidare il campione dei pesi medi Mauro Bosisio. In gioco la cintura di campione europeo, sul ring la razza italica di Bosisio contro l’istinto animale di Iacovacci.
Leone vinse, ma la pagò cara: come poteva il negro di Roma, essere superiore ad un bianco di comprovata fede fascista e diventare il baluardo della boxe italiana? Cominciò dunque l’opera di rimozione che piano piano portò la sua figura all’oblio. I giornali smisero di parlare di lui e i filmati dell’incontro furono tagliati negli ultimi minuti. lo sconfitto, intervistato, si arrogò la presunta vittoria
I Romani, che invece lo sostenevano, coniarono una pasquinata «Non t’arrabbiar Bosisio/se Iacovacci te rompe il viso/ se ce rifarai un’artra vorta/ te manna a casa co le ossa rotte».
Questa storia è stata oggetto dell’attenzione di Tony Saccucci, regista e documentarista che ne ha tratto un docufilm “Il pugile del Duce” dove ripercorre, con l’ausilio di vecchi documentari dell’Istituto Luce l’incredibile vicenda , molto attuale, di un Italiano nero.