C’era a quel tempo nella campagna accanto un pozzo, dove mia nonna raccoglieva l’acqua quando d’inverno pioveva a più non posso. E tutto intorno lo circondava l’edera, due fili d’erba e fiori senza gambo. Stavano lì in attesa di giudizio, quello che noi bambini disperdevamo ad ore, quando d’estate ci giocavamo intorno e facevamo a gara per strapparne uno.
Ci buttavamo i sassi, la terra e anche qualche biglietto in attesa di sentire il tonfo di quella caduta e nascondere un segreto senza farlo sapere a nessuno.
La nonna ci sgridava ah non mi sporcate l’acqua! E noi senza fiatare ci allontanavamo piano, per poi ricominciare appena se ne fosse andata. E inventavamo storie di maghi e principesse, di animali strani nascosti in quella fonte. Chissà chi ci abitava là dentro sommerso il corpo dall’acqua. Nessuno di noi vedeva, ognuno immaginava soltanto. Un giorno ci inventammo una grande caccia al tesoro, me lo domando adesso se ancora esiste il pozzo muto e tutto pieno al fondo!
