Autore Topic: Imbrattamento  (Letto 658 volte)

ectobius

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Imbrattamento
« il: Luglio 23, 2017, 09:04:06 »
“Si vedo un muro bianco, je lo sfregno”.
Il verso del sonetto fu scritto in un’epoca nella quale imbrattare un muro non suscitava scandali, né emozioni, né riflessioni; veniva considerato puro divertissement di poeta che, per parte sua, voleva certamente dire qualcosa, ma all’epoca non poteva essere compreso. Non esistevano ancora le bombolette che oggi hanno permesso l’ingresso dello sfregio murario su larga scala nell’era dell’imbratta tutto che non salva più niente. L’essere umano padroneggia scienza e tecnica e si è procurato mezzi capaci di sfregiare e imbrattare fin l’immenso oceano pacifico e l’aria che respiriamo, e l’Artide e l’Antartide...
Ma, e vabbè!, lasciamo correre ché è troppo esteso l’elenco…
Ma i muri?
Attività antichissima risalente fin dalla preistoria: rupi e pareti di caverne; e poi le pareti all’interno delle chiese e anche quelle esterne alle chiese… Sì, è vero, ma si trattava di opere d’arte che davano lustro  alla intelligenza e creatività dell’uomo, mentre questo imbrattare con le bombolette…
Uno schifo, opera d’imbecilli! Chiedetelo a chiunque e prenderete atto della condanna generale, senza mezzi termini… Vox populi che continua a elevarsi alta nonostante  tra gli “imbratta muri” militino anche veri artisti le cui opere, spesso colossali, portano decoro allo squallore di certe muraglie, e abbelliscono squallidi angoli delle periferie di grandi città. Artisti “di strada” che non nutrono ambizioni, e, pur consci del loro valore, rifiutano elogi e anche proposte di premiazione... insomma sono grandi personaggi che, a loro modo, elegantemente esprimono una protesta al degrado dilagante.
Ma sì, anche questo è vero, ma ‘sti giovani senza arte né parte che con bombolette "sfregnano" muri peraltro ben tenuti… anzi più sono ben curati, più sono da imbrattare.
Imbecilli!
Ma poi mi chiedo:
“Perché lo fanno?”.
E sono costretto a riflettere; e comincio anche a comprendere quello che già allora il poeta voleva dire. E mi sembra anche di comprendere lo “sfregio” delle bombolette che, per me, è l’urlo degli esclusi, degli emarginati, dei privati della identità e  dignità; degli esclusi dalla ricchezza di un meraviglioso Pianeta che sarebbe in grado di garantire condizioni di sobrio benessere a tutti.
Sì!, e così:
“Si vedo un muro bianco je lo sfregno”.
« Ultima modifica: Luglio 23, 2017, 10:04:40 da ectobius »