Ho sì le mani scarne, la pelle del viso come una caduta, il corpo a stento come fosse lento, il passo, la vista, l'udito ed i capelli legati in cima ormai ridotti a niente. Sì, ho tutto il niente di questo niente che mi porto appresso come un peso morto senza vestiti addosso. Perciò mi chiedo come sarebbe la mia vita senza questo corpo che risuona vuoto.
Cammino a passo, è vero, ma il cuore batte ancora. E la mia casa stamattina ho chiusa, quelle sue stanze grandi con le finestre aperte che danno sulla strada, e il pavimento di marmo bianco senza nemmeno un graffio.
E mentre affacciavo il viso per chiudere le imposte, lui mi ha guardata per la prima volta permette signora l'accompagno.
E non avrei pensato sarebbe accaduto ancora, che vai, che fai, che pensi e senti dapprima mi sono detta. Quanto sono stupida alla mia età, pensieri giovani dentro ad una vecchia!
Non credevo più d'avere diritto al tempo, quello è soltanto ieri, e oggi un altro giorno. Ma lui aspettava là, in quella via di poche cose, quella di gente come noi, quella di pochi passi e permette l'aiuto con i sacchi.
Così mi sono detta scendendo di corsa quei gradini, il mio segreto per chi mi vede e sente, non è l'età e il tempo ormai andato, ma il desiderio di vivere un altro giorno ancora.