Ho trascritto questa idea nata seduto su un treno, con tanti altri passeggeri e la loro destinazione certa, al pari mio. Sto viaggiando materialmente, fisicamente da un luogo a un altro, con la possibilità di lasciare nel contempo libera anche la mente, di esprimersi attraverso i suoi sogni, destini, obiettivi o semplici riferimenti che cambiano da un momento all'altro, spesso da quanto fuori al finestrino scorre davanti agli occhi. Spunti non mancano, ma è da dentro di me quello che alimenta queste righe, percorso tortuoso come panoramico, costruito su parole semplici o forti, sfumature e doppi sensi, ironia e un pizzico di sano buon senso in quanto si vuol trasmettere, quanto emerge dalle singole pieghe dell’esperienza di vita di ognuno di noi. Scrivere in ogni sua forma, è un tragitto senza destinazione sicura, quante volte si parte con uno scopo per ritrovarsi alla fine in ben altra forma di espressione? Uno dei miei casi tipici, è il mio epistolario tenuto da tanto tempo a un perfetto sconosciuto chiamato N.N. (in realtà un filo che mi porta sempre a una persona venuta a mancare anni fa e fondamentale nella mia vita) dove sono nate tante mie composizioni, lettere che diventano poesie con ben poche modifiche, oppure stralci che si trasformano in tracce per brevi racconti o saggi come semplici aforismi. Oppure, ti ritrovi anche a leggere per poi cercare di capire come e perché avevi scritto allora, appunti vecchi e veloci, per dare loro una classificazione e trasformazione in forma attuale …