Te la racconto sì la storia della mia vita, di come un giorno credevo fosse sempre quella e poi ho scoperto che me l’avevano cambiata. Non è che è facile, lo so, però succede e dunque tocca rimboccarsi quelle maniche che altrimenti rimarrebbero al loro posto.
E così quel giorno, c’era il sole non me lo posso dimenticare, ad un certo punto mi è venuta voglia di passeggiare e sono uscito da casa con la camicia nemmeno tanto bucata e un jeans appena comprato. Non c’era tanta gente in giro, era mattina presto e di domenica per giunta, così passeggiando senz’alcuna meta una telefonata ho ricevuto e quel momento è diventato questo, sì proprio questo di me che parlo a te e ti racconto del salto che mi è toccato fare. Cose, case e persone senza più pensare, senza nemmeno dire o aggiungere parole. Poi mi hanno spiegato che così va il mondo, che uno non può sempre fare quello che vuole, che c’è un momento nella vita in cui qualcosa accade e devi ricominciare. Da oggi è storia nota, tu ormai mi conosci da quando quel giorno sono venuto a te con aria triste e sconsolata perché me n’ero andato da dove stavo. E ti ricordi adesso di quello che quel giorno sei riuscito a dirmi e di come io pur abbassando il capo approvando, avevo dentro al cuore un macigno che c’è voluto un anno per farmelo passare, e poi non è che s’è sciolto veramente, ma a questo ormai io sono abituato. E già perché quando mi guardo allo specchio mi faccio il lavaggio del cervello, mi dico che sono stato fortunato, che adesso una camicia in più me la posso comprare, che non è vero che sono stato fregato, la vita mi ha graziato e quella voce là in fondo a quel balcone urlava giusto ed io non me ne sarei accorto se non avessi alzato gli occhi e scorto il volto di chi sorride al mio sorriso e aspetta solo di ricominciare.
E allora che sarà mai se al tempo hanno sottratto qualche pezzo, lo troverò più avanti ne sono certo, e tutto come nuovo senza nemmeno un ritocco.
