Mi ha detto il sole che non ce la fa più a illuminare, la gente pensa solo a ciò che vuole e parla pure senza badare a conseguenze. Una volta c’era lui, mi ha detto, e il giorno sapeva cosa fare, così pure la natura con le sue piante e gli animali e tutto il resto.
Poi l’uomo si è messo a comandare, all’improvviso si è sentito il più potente e ha cominciato a dettar leggi a questo e quello controllando con i suoi mezzi non sempre tanto leciti.
Ecco perché oggi il sole insieme alla natura si sono incontrati per risolvere la questione in modo razionale. Forse che siamo diventati schiavi, diceva la zebra mentre il leone non si sognava più nemmeno di cacciare. Sarà che noi stagioni abbiamo finito di fare il nostro corso, a tutti piace rimanere a questo mondo senza bisogno di rispettare il turno, diceva l’autunno guardando l’inverno dall’alto dei suoi rami secchi e sfogliati. Secondo noi è tutta una questione d’ignoranza, ci siamo lasciati prendere al laccio e con la scusa di voler essere compresi, abbiamo semplicemente dato spazio alla prepotenza. Così parlavano le stelle, pensando amaramente alla loro immagine riflessa.
Io non ce la faccio più a illuminare, è come se le mie forze si stessero prosciugando, e la mia linfa mi stesse abbandonando, sopraggiunse il sole infastidito e consapevole di ogni dichiarazione. Di certo dobbiamo fare qualcosa, non possiamo stare qui a parlare, continuò rivolgendosi al mondo intero. Io proporrei un esaurimento, come se sul pianeta tutto si fosse spento, d’altronde è così che ci sentiamo, perciò è giusto che ognuno prenda la sua strada, e che la gente la sua se la faccia artificiale!