Stando seduto su quella bianca scogliera, dal chiarore abbacinante e avvolgente, consapevole che quella lunga linea del mare ci separa dalla vicina Tunisia, dal continente africano, così carico di storia, di drammi e di speranze: spesso disilluse a caro prezzo; qualche volta realizzate. Ma solo per pochi (troppi direbbero chi non è favorevole alle migrazioni di massa!) c'è stato un approdo, una nuova occasione di vita, al di qua di quel mare tanto amato e odiato ad un tempo. Come non ripensare alle migliaia di vite "perse" in quel mare, lunga quella linea di confine che rappresenta la vita o la morte...come non riflettere su tutto questo dolore a cui assistiamo, comodamente seduti sui nostri divani, nei confortevoli salotti di casa...io oggi ho riflettuto, invece, seduto su quella bianca scogliera, molto simile alle Bianche scogliere di Dover da dove i cittadini inglesi osservano, anche loro, una lunga striscia di mare che li separa dalla Francia, dal continente europeo, dove ammassati a migliaia altri poveri disgraziati attendono. Ma attenderanno ancora a lungo e forse invano, poichè nessuno vorrà aprire le porte, nessuno vorrà rinunciare alla propria parte di benessere e sicurezza, per dare ad altri una seppur minima speranza di vita. Seduto stavo, a lungo meditando su quella bianca scogliera, mentre alcuni turisti, felici ed appagati, mi passavano accanto e davanti al mio sguardo che ora ritorna al di qua del Mare Nostrum. Già, nostro, ma forse non proprio di tutti...!