Autore Topic: "Figliol prodigo"  (Letto 1713 volte)

Doxa

  • Muhuhuhu
  • *
  • Post: 2734
  • Karma: +38/-15
    • Mostra profilo
"Figliol prodigo"
« il: Maggio 09, 2016, 00:28:39 »
Gesù per rispondere agli scribi ed ai farisei che mormoravano contro di lui per aver accolto pubblicani e peccatori,  racconta loro la parabola del “figliol prodigo” (Lc 15, 11 – 32):

“Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”
. (Lc 15, 11 – 32)

La parabola del figlio prodigo, narrata nel Vangelo di Luca è anche detta “parabola del padre misericordioso”,  che ha ispirato noti artisti, per esempio Giovanni Francesco Barbieri (1591 – 1666),  detto il “Guercino” perché strabico.
 


Il dipinto, ispirato dall'omonima parabola biblica, rappresenta il momento del ritorno del figlio che se ne era andato di casa. La tela presenta tre personaggi; da sinistra a destra:  il figliol prodigo, il padre e il figlio fedele e pio.

Il padre è al centro del quadro ed è elemento di raccordo tra i due figli. E’ raffigurato anziano e calvo, ben vestito. Con la mano destra abbraccia amorevolmente il figlio minore, come se volesse rassicurarlo sulla decisione presa, mentre con l’altra lo aiuta a vestirsi.

Il ragazzo si sta togliendo la lacera camicia per indossare altri abiti che gli vengono dati da un giovane  servitore, sulla destra nella tela. Una diversa interpretazione lo identifica col fratello maggiore.

La scena si svolge in un luogo oscuro, rischiarato da un raggio di luce che proviene dalla sinistra del quadro e crea il chiaroscuro, che qui simboleggia la lotta tra la luce e le tenebre, tra bene e male.
Il sapiente utilizzo del chiaro e scuro evoca i dipinti di Caravaggio. La luce  lascia quasi in ombra  il viso del figlio appena tornato per simboleggiare la propria vergogna e il  pentimento,  invece dà più luce al volto del fratello maggiore.

Il tema del ritorno del figliol prodigo fu dipinto più volte dal Guercino.
« Ultima modifica: Aprile 15, 2017, 08:10:19 da dottorstranamore »

Birik

  • Mucca Cin Cin
  • *
  • Post: 470
  • Karma: +13/-29
    • Mostra profilo
Re:"Figliol prodigo"
« Risposta #1 il: Maggio 09, 2016, 03:07:31 »
Il verismo di Caravaggio lascia un'impronta significativa soprattutto a Napoli dove i seguaci ne assimilano meglio i toni popolari. In questo quadro del Guecino non si può fare a meno di notare la lunga barba del padre segno di saggezza e l'espressione neutra, distaccata del fratello che porge gli abiti, a sua volta vestito con sfarzo principesco. Caravaggio è stato un pittore rivoluzionario, superò il manierismo con coraggio e determinazione in epoca di Controriforma, ebbe una vita rocambolesca e pagò con l'esilio le sue intemperanze. Ho letto un libro di Camilleri che si distacca dalle sue scritture abituali, Il colore del sole, che consiglio.
« Ultima modifica: Maggio 09, 2016, 16:57:20 da Birik »