Autore Topic: Piccola storia zen  (Letto 1449 volte)

presenza

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Piccola storia zen
« il: Aprile 29, 2011, 00:14:18 »
Un sacerdote incontrò un giorno un maestro zen e, volendo metterlo in imbarazzo, gli domandò: "Senza parole e senza silenzio, sai dirmi che cos'è la realtà?"
Il maestro gli diede un pugno in faccia.


..........................................................................

 Non si tratta di un atto di aggressione, ma della risposta che il sacerdote aveva chiesto. quando, escludendo il linguaggio verbale e anche quello del silenzio, la realtà è affidata ai fatti. Quel pugno aveva dato all'interlocutore il (senso vivo e diretto) delle cose. Tutti abbiamo bisogno di ricevere ogni tanto uno scossone. Non sempre i risvegli sono piacevoli. Accettiamo quelli più dolorosi come tentativi traumatici della vita di destarci dal sonno. E, se vogliamo evitare o attutire questi traumi, invece di aspettare con paura i colpi della sorte, viviamo con consapevolezza. La consapevolezza ci permette di essere all'altezza delle situazioni, di essere presenti. Ed è la Via del risveglio.

esantemik

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Re: Piccola storia zen
« Risposta #1 il: Maggio 13, 2011, 20:14:09 »
A dirla tutta è il risveglio che determina la consapevolezza, se fosse il contrario che necessità si avrebbe di risvegliarsi, dato che si è già consapevoli?
Questa storiella Zen non mi piace, come non mi piacciono una moltitudine di storie che pretendono di essere Zen senza esserlo. Innumerevoli sono anche i monaci Zen che non sono nemmeno risvegliati allo spirito e addirittura insegnano dirigendo pomposi monasteri. Lo Zen rigetta ogni esagerazione che non sia commisurata alla situazione in cui ci si trova a essere. È per questo che il monaco si sarebbe dovuto limitare a toccare il prete con un dito, magari in un punto fastidioso, come spesso la realtà ha il vezzo di fare, ma sferrare un pugno in faccia non è comportamento Zen. Pensa che l'Aikido, pratica Zen per la difesa personale, giudica essere il miglior combattente colui che ha un comportamento così conciliante da rendere il lottare superfluo. Non solo, l'Aikido rifiuta persino di sferrare calci perché non è pratica considerata dignitosa.
« Ultima modifica: Maggio 14, 2011, 10:46:26 da esantemik »
Il melanoma non è un neo, ma una neoplasia, allo stesso modo di un'alterazione tissutale che non è l'irascibilità di un tessuto (non mi è venuto niente di meglio, oggi)... :D

MCF

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Re: Piccola storia zen
« Risposta #2 il: Maggio 17, 2011, 16:07:04 »
Mi piace molto la tua riflessione e come ti esprimi. Secondo te, che cosa significa essere consapevoli del vivere?Miao.

esantemik

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Re: Piccola storia zen
« Risposta #3 il: Maggio 27, 2011, 17:58:47 »
+++++
« Ultima modifica: Giugno 02, 2011, 21:01:49 da esantemik »
Il melanoma non è un neo, ma una neoplasia, allo stesso modo di un'alterazione tissutale che non è l'irascibilità di un tessuto (non mi è venuto niente di meglio, oggi)... :D