E poi scopri che Giulio Regeni, 28 anni, era uno dei più brillanti studiosi di Cambridge. I suoi riferimenti Pasolini, Gramsci e Berlinguer. Studioso marxista, appassionato della storia dei movimenti sindacali, a 17 anni era andato a studiare in New Mexico per poi trasferirsi in Gran Bretagna. Nel 2012 e 2013 vincitore di due premi per studi sul Medio Oriente. Poi al Cairo per studi sul sindacalismo indipendente. Uno dei suoi motti preferiti, tratto da Gramsci:
"..il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati".
La vicenda mi ha profondamente colpito, addolorato, coinvolto.
E tra mille altre cose mi chiedo: quanti ne abbiamo a sinistra di giovani così bravi, preparati, appassionati?
Tanti, molti li conosco personalmente.
Eppure perdiamo tempo, inutilmente: attardandoci dietro a forme partito ottocentesche, commissioni, statuti, tessere, vecchie liturgie congressuali.
In mezzo, prima ancora che un'altra politica, c'è un'altra idea di vita.