Ho un'amica Iraniana, Anahita,figlia di quella ricca borghesia che scappò in Europa prima che Khomeini si insediasse in Iran dopo la cacciata dello Shah. Ha la mia età e vive a Roma da quando aveva diciotto anni. Quando io abitavo a Tehran le davo lezioni di Italiano per le quali ero fin troppo retribuita. E' una donna molto bella, dalla pelle chiarissima e occhi da cerbiatto. I capelli ormai grigi erano un tempo seta nera che le ondeggiava sulle spalle. Le ho sempre invidiato l'eleganza nei gesti e nel portamento, i toni pacati del suo parlare e una sensualità che avrebbe fatto breccia in ogni uomo. Ai tempi della scuola, in Iran, era una ragazza quasi spregiudicata, metteva il rossetto e dipingeva le unghie, beveva vodka e quando poi si andava a ballare si accorciava la gonna arrotolandola in vita.
Quando l'ho rivista in Italia era sposata con un connazionale e aveva già il primo figlio, nato nello stesso anno del mio. Ci rivedemmo a Roma in un bar del centro. Erano passati sette anni ma l'affetto che ci aveva legato era rimasto immutato. Eravamo davvero due splendide signore nel fiore degli anni, ma qualcosa in lei era cambiato. Non più il kajal sugli occhi, un foulard le copriva i lunghi capelli e indosso aveva un sobrio tailleur con la gonna al polpaccio. Io invece ero fresca di parrucchiere e indossavo abiti alla moda adatti ad una venticinquenne, in particolare una camicetta scollata sui jeans attillati. Dopo esserci raccontate gli ultimi anni sorseggiando tè alla maniera iraniana e cioè mettendo la zolletta di zucchero in bocca, le chiesi timidamente le ragioni del suo cambio di immagine, siamo in Italia le dissi e non sei costretta da leggi islamiche. Non sono cambiata, sono sempre attenta alla mia bellezza, come lo sei tu, solo che io rivolgo la mia seduzione all'interno della mia casa, tu lo fai all'esterno. Tu quando rientri togli quei jeans aderenti e metti la tuta, levi i tacchi e metti pantofole di pezza, ti strucchi e così ti mostri a tuo marito, io invece indosso indumenti di seta, sciolgo i capelli, metto il profumo e così accolgo il mio uomo che mai mi vede discinta. Ma dimmi Silvia, chi devi sedurre tu oggi a Roma con quella scollatura che mostra metà del tuo seno?