Autore Topic: ludere e deludere  (Letto 659 volte)

Doxa

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ludere e deludere
« il: Settembre 15, 2015, 09:40:01 »
Il verbo latino “ludere” significa  “giocare”. Gli aggiungo il prefisso “de” (che indica sottrarre) ed ottengo la parola composta “de-ludere”, che letteralmente significa “non giocare”  ma nel nostro tempo lo usiamo  col significato di “non soddisfare le speranze altrui”, non corrispondere alle aspettative di altri.

Oltre al verbo deludere ottengo il sostantivo “delusione”, che indica la frustrazione o la tristezza provocata dalla constatazione che le aspettative, le speranze son  diventate “di-sperate” 

“Deluso” (da “delusus”) è il participio passato di deludere. E’ deluso chi ha ricevuto il cosiddetto “ 2 di picche”, frase gergale che indica il rifiuto all’approccio da parte di un’altra persona.

Il 2 di picche è una sconfitta per l'ego. Per evitare dispiaceri è necessario maturare la consapevolezza che ci innamoriamo solo di chi intercetta l’altra parte di noi stessi e quindi ci svela.
Poi l’innamoramento può trasformarsi in amore, affascinante e misteriosa particella  del caos umano. Quando lo si incontra sconvolge la vita quotidiana dell’individuo.

L’amore, comunque si presenti, non possiamo attenderlo nelle modalità che ci siamo costruiti con l’educazione, la letteratura,i valori, l’autostima, le esperienze.

L’amore vuole che la nostra vita non prosegua più sul binario stanco sul quale le nostre difese e le nostre attese lo avevano incanalato, sotto il regime del nostro Io che si difendeva dall’altra parte di noi stessi che pure invocava di vivere.

Doxa

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Re:ludere e deludere
« Risposta #1 il: Settembre 16, 2015, 06:13:41 »
Continuo a “ludere”,  ma questa volta gioco  con la parola "ludibrio”: sostantivo che deriva dal latino ludibrium  e questo dal verbo latino “ludere”, che come detto nel precedente post significa “giocare”.

Ludibrio significa dileggio, scherno.

Il sostantivo scherno deriva dal verbo schernire che, a sua volta ci giunge dal longobardo “skirnjan”.

Lo scherno indica la derisione sprezzante ed offensiva.

Per evitare di indulgere allo scherno, monsignor Giovanni Della Casa (1503 – 1556) nel capitolo 19 del suo manuale di belle maniere, “ Galateo overo de’ costumi”, pubblicato postumo nel 1558,  consiglia di non deridere o ingiuriare:  Schernire non si dee mai persona quantunque inimica, perché maggior segno di dispregio pare che si faccia schernendo che ingiuriando [...] Ed è lo scherno un prendere la vergogna che noi facciamo altrui a diletto senza pro alcuno di noi [...] E sappi che niuna differenza è da schernire a beffare, se non fosse il proponimento e la intenzione che l'uno ha diversa dall'altro, conciossiaché le beffe si fanno per sollazzo e gli scherni per istrazio”.

Per Della Casa il rispetto verso gli altri era un valore importante in ogni tipo di relazione, compreso ovviamente il rispetto nella coppia,  cioè tra due individui che hanno volontariamente deciso di percorrere insieme un periodo della loro vita.

Il rispetto è vedere il/la partner come una parte di noi stessi; viene manifestato  ascoltando l’altro/a con attenzione, esprimendo stima per ciò che lui/lei dice o pensa; il rispetto lo si dimostra non offendendo,  facendo attenzione alle sue parole, alle sue esigenze, ai suoi bisogni.

Il rispetto della persona è alla base del saper vivere in relazione. L’altro/a non è una nostra proprietà, è un essere libero.
 
La dignità inalienabile della persona è un valore fondamentale anche nel pensiero sociale della Chiesa cattolica.
Il Concilio Vaticano II, nella Costituzione pastorale “Gaudium et spes”  dedica il primo capitolo della prima parte a “La dignità della persona umana” e descrive la corretta concezione della persona e del suo valore unico.

Doxa

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Re:ludere e deludere
« Risposta #2 il: Settembre 17, 2015, 08:44:24 »
il-ludere”: questo verbo deriva dall’omonimo in lingua latina (= deridere, beffeggiare), composto da “in” (negazione) + “ludere” (= giocare), letteralmente significa “non giocare”. Il prefisso “in” diventa “il” perché la parola che segue (ludere) comincia con “l”. Nella lingua italiana per la formazione del contrario (parole di significato opposto) si usano alcuni prefissi, come “in-”, ma anche “dis-“,  “a-“, “s-“.   
Nel nostro tempo usiamo la parola “illudere” col significato di ingannare, suscitare speranze infondate, far credere ciò che non è realizzabile; in senso figurato: alterare la fiducia di qualcuno; ed anche il comportamento beffardo e/o ipocrita nei confronti dell’aspirante amante.

Chi seduce in modo subdolo altera la relazione, illude, come la mia amica virtuale che mi ha scritto per dirmi che: “A  volte sto con un partner finché non diventa amorevolmente  "mio",  poi mi arrovello con i soliti problemi, sento di prendere la persona di turno per i fondelli, sto male, vorrei lasciarlo perché non riesco ad amare quanto mi ama lui.
La lista di “pro e contro del rapporto ” non funziona! Ha poco valore in sé, del resto siamo noi a decidere che valore attribuire agli aspetti positivi e negativi della relazione. Quando parlo a qualche amica della mia indecisione verso il mio attuale partner , mi sento spesso dire “ se hai dei dubbi, vuol dire che non è la persona giusta per te”, perciò lascialo.
Mi capita anche di stare insieme per alcuni mesi e di non riuscire a capire che cosa provo veramente per il lui di “turno”.  A volte mi sembra di amarlo altre volte non lo considero attraente.  Spesso mi chiedo se è la persona giusta e non riesco a trovare una risposta a questa domanda. 
Nei casi peggiori , anche se non sono innamorata di lui non riesco a distaccarmi. E se abbandono e poi me ne pento? E se poi scopro che mi manca? E se poi non trovo nessun altro? E se invece resto con lui e mi lascio sfuggire il vero amore della mia vita? Il tempo passa, i dubbi restano  e rimango indecisa”


Annabel

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Re:ludere e deludere
« Risposta #3 il: Settembre 26, 2015, 14:49:17 »
La tua amica non è una seduttrice e non altera la relazione più di quanto non lo faccia il 90% delle coppie, è semplicemente indecisa perché non trova la persona giusta per lei, cioè quella che nella propria spontaneità si mostra a noi sempre, o quasi sempre, piacevole.
E’ esattamente ciò che capita a me e chissà a quante altre donne…
I veri grandi amori reciproci sono pochi!
« Ultima modifica: Settembre 26, 2015, 22:36:34 da Annabel »