Autore Topic: Il mio angelo  (Letto 429 volte)

presenza

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Il mio angelo
« il: Settembre 09, 2015, 19:05:58 »
Non sapevo d'avere anch'io dietro le spalle un bel paio d'ali bianche fino a quel momento, così avevo camminato per tanto tempo con due piedi pesanti e mi ero trascinata come se avessi avuto una zavorra senza  accorgermi del profumo dei fiori, del verde degli alberi, del sorriso in un volto, della carezza in un gesto. Eppure non era poi così difficile scorgere tutto questo, e tuttavia lo diventa quandosi pensa di dover guardare altrove, ad una distanza oltre la nostra vista, oltre le nostre possibilità, mentre in verità ci perdiamo solo d'animo accontentandoci di quello che vediamo  davanti a noi senza magari alcuna convinzione. Nella peggiore delle ipotesi finiamo pure per non credere, e la menzogna preferiamo anche se si tratta di noi.
Così seduta in fondo ad una sala anonima tra gente anonima, ripensavo alla mia vita, a come l'avevo vissuta e a come non avrei potuto fare altrimenti, è sempre stato così, per me i ricordi sono ricordi, se potessi vivere due volte, tornerei indietro per aggiustare qualcosa.
Chi non vorrebbe farlo, per i motivi più vari, per questo siamo tutti sospettosi, temiamo forse d'essere scavalcati come se la nostra storia personale potesse essere un giorno completamente alterata. Cosa che in verità facciamo noi ogni volta che giudichiamo o che so io indossiamo una maschera. Voglio dire che per sentirmi così pesante in tutto questo tempo qualcosa avrò sbagliato, qualcosa che magari col tempo ho rivisto senz'altro elemento a disturbarla. Ripenso a quando me ne andavo tutta sola in giro per le strade suscitando la pietà della gente. Perché facevo così, come non me lo sono mai chiesto, com'è possibile che nel frattempo mi sono persa senza pù riconoscermi o pensarlo degli altri. Ricordo, e stavolta me lo devo di proposito, quando quel pomeriggio sono andata dritta al reparto libri di un grande magazzino, e lì ho trovato la mia strada.
Fuori faceva proprio freddo, e dopo aver bevuto un latte caldo macchiato m'ero decisa ad andare un po' in giro, si cerca sempre, qualunque cosa, forse è uno status mentale, un bisogno o semplicemente un modo d'essere. E' stato questo o forse anche no, di certo i miei occhi ad un certo punto sono stati attirati da un titolo, e le parole di cui era formato suscitavano in me una pace che da qualche tempo avevo perso chissà dove, il perché era l'unica cosa certa.
Non avendo bisogno d'altro in un attimo ero già in macchina e dritta a casa. L'emozione in un libro è cosa grande, è un viaggio dentro se stessi che non finisce quando finiscono le pagine e non si ha bisogno d'altro, io non ho avuto bisogno d'altro.
La verità era in ogni parola, e non in generale, un chiaro ritratto di contorni che mi appartenevano, una luce su quel buio rimasto tale per tanto tempo. E una leggerezza senza paragoni.
Questa la descrizione di quella sera inaspettata, di una giornata che ne aveva raccolte tante in un gesto. Pressapoco un pieno in mezzo a un vuoto senza più quello, passi che sanno dove andare, senza incertezza, senza timor di scena. Via tutti quei fronzoli e tendaggi, via quelle maschere che appesantiscono il volto, via quella figura senza più una forma.