E il sole se ne va, le nuvole camminano oscurando il cielo, c'è aria di pioggia in questa giornata senza una parola.
Sono cinque i mesi già trascorsi, non conto più nemmeno i giorni che forse ti rimangono, io e te fermi ai nostri posti come soldatini di piombo di tanti anni fa.
Non voglio più, e non desidero nemmeno e tu mi guardi stanco. E non mi chiedo che cosa posso fare, resta soltanto di guardare e basta come uno spettatore nemmeno tanto attento.
Fisso il mio sguardo all'ombra di un cipresso, aghi di pino sparpagliati dal vento, una finestra sbatte e una mamma in lontananza chiama il suo bambino dal balcone. Tu apri gli occhi e poi, inesorabile, li richiudi disinteressato al mondo che ti scorre accanto.