Io vedo solo la rinuncia: ti dovrò fare spazio, dipendere non mi farà piacere, la libertà sarà condizionata e non esisterà più io che giro per casa nuda nella mia solitudine, nel limite di ciò che sono, nell'abbondanza degli spazi vuoti che sono pieni solo delle mie cose.
E certo fa paura a me che non ne ho voglia dividere quello che è sempre un giorno diverso dal precedente, fatto di poco o niente, magari porto un cappello e dal sole mi difendo. Così mi chiedo e basta, poi faccio solo domande e scopro che una risposta nemmeno la so dare. Rimane soltanto il punto di domanda, quello che un segno grafico ferma dal comporre lettera dopo lettera parole sulla carta. Così vedo distese immense di anni tutti uguali, di chi non ha fatto questo o l'ha solo immaginato, e mi allontano appena, non sono di nessuno, né mai ho usato per me parole di appartenenza.
Il tempo avanza e lascia, perché non dovrei farlo io? E parto da me stessa, dal corpo che non è più lo stesso, la mente è un'altra cosa, la voglia va e viene e mi rimane niente, da lì sono partita e qui sono arrivata, in questa valle dove tutto è fermo, dove non voglio attendere, c'è solo da prendere quello che rimane e resta anche per il giorno dopo.
E non sulla stessa strada, no mano nella mano, mi terrorizza vivere con qualcuno accanto, perfino fossi io, mi allontanerei sì, senza lasciare traccia. Non c'è un segreto magico per vivere sotto lo stesso tetto, nemmeno me lo immagino, forse quella è una vita che uno si trova a vivere e i giorni non li sente e non vede cosa manca. Io non lo sento punto, il peso è solo quello di sconvolgere uno stato di fatto, e poi temere l'esito della scoperta finale. Mi tremano le gambe, la voce non è più la stessa, sento soltanto un gemito che parte dal profondo dentro, quello che dice solo ciò che non piace, ciò che non è buono. Passo in rassegna i volti di chi non c'è riuscito, e di chi a denti stretti ha solo tirato una carretta troppo abitudinaria per poter parlare. E lì che mi è venuto il dubbio, cercare di capire, pensare se c'è un giusto e capire da quale parte sta. E non c'ho letto niente di bello, solo si riduce assai ciò che è di se stesso, tanto che a cercarlo non è così semplice trovarlo.
Non c'è da guadagnare nel vivere la vita in un modo piuttosto che in un altro, mi guardo intorno, a volte mi allontano, oppure faccio in fretta per non perdermi nel bosco, m'illudo di una luce, non vedo bene se c'è un'ombra, a volte cado per terra, a volte mi rialzo scrollandomi di dosso un ramo secco. Se ho corso tutto il tempo, domani mi fermo e basta, poi viene il silenzio e a lui io mi appoggio e confesso.
Confesso il tempo che non è mai lo stesso, ci sono gli attimi, anche gli eventi, gli stati d'animo e pure i momenti, le condizioni, i cambiamenti e ciò che viene senza il permesso. E in verità per me basta ancora e soltanto questo per dire no a tutto, per non andare oltre, per non scoprire il bello, quello di una parentesi in mezzo alle parole in cielo, in terra e in ogni dove.