Ho contato ogni tuo respiro,
vento,
ogni tuo ansimare
tra i piccioli all'alba,
ogni battito rubato
ai miei esili rami,
ogni tua sferzata
tra le argentee foglie.
Hai scalfito i miei sogni
flebili al''imbrunire,
vento,
mentre attendevo invano
che la tua rabbia svanisse,
tra le pieghe rosee
di un mattino.
Non cercarmi nelle notti marzoline
tinte di bianco,
non troveresti:
che un acero stanco.