E ricordo quando appena adolescente avevo paura della fine, volevo a tutti i costi prolungare per non dover soffrire, per non essere costretta a ritrovarmi senza niente in mano e senza la certezza che da quel punto avrei ricominciato. Così scacciavo e nel tempo ho rinnegato e allontanato quel momento quando nell'aria lo sentivo, temevo la parola fine, temevo quando qualcuno osava pronunciarla, viverla poi non avrei voluto mai.
Oggi ricordando il tempo in cui a forza l'ho scacciata, sorrido pensando a come è diventata la mia amica. S'impara giorno dopo giorno a scoprire come finire fa rima con lenire, fluire, venire, partire, capire, sentire, seguire, avvertire e morire. Con lei s'impara a vivere, s'impara a dirsi addio senza vergogna, senza paura, senza pensare che dopo non si esiste. E lei è là, è la parola fine che porta con sé ciò che non può più, ciò che poi cresce sotto tutt'altre forme.
La fine è il mio inizio,diceva Terzani.