C'è un motivo perché le cose accadono, magari non riusciamo a coglierlo, o vogliamo scorgerlo a tutti i costi, tuttavia nessuno può dire con certezza d'essere riuscito a comprenderlo, poi subentra la ragione, ci si accontenta della spiegazione, e si finisce per chiedere a se stessi sarà così importante saperlo? scoprendo poi che la risposta non cambia il corso naturale delle cose.
Così da tempo quella donna, una come tante, viveva senza pensare ai motivi, in fondo vivere è un istinto naturale che non richiede una programmazione, e lei come tutti prendeva e toglieva, dava e riceveva sentendosi semplicemente se stessa, quella forte che era sempre stata, quella che “se avesse condotto uno stile di vita sano nulla di brutto sarebbe accaduto”.
Era di sabato quando scoprì per caso la sua gravidanza, ancora incapace di comprendere cosa questo volesse significare lo disse al suo compagno che l'abbracciò soltanto.
Trascorse la domenica, poi il lunedì, il martedì e lei cercava nel suo corpo qualche segno di ciò che sarebbe dovuto cambiare, per avere una conferma, per non avere paura d'illudersi, per non avere paura e basta. Accadde tutto all'improvviso la sera del mercoledì, un dolore acuto al fianco sinistro e l'incapacità a venirne fuori accompagnarono quel lento fluire verso il basso di qualcosa che si era annidato nel posto sbagliato e che per uno sconosciuto motivo la vita glielo aveva fatto prima credere e poi perdere per sempre. Quella notte lei accompagnò il suo dolore, e quel dolore l'accompagnò come il custode di un segreto, quello che si svelava sempre più mano a mano che le ore passavano e la sofferenza aumentava. Sapeva che stava perdendo quella linea rossa che si era colorata sabato mattina, e l'ospedale confermò soltanto ciò che il suo corpo gli aveva svelato durante la notte insonne accompagnandola alla fne.
Perché era successo, ecco, sono questi i momenti per cui ci si pone una domanda che altrimenti non avrebbe senso. Non sono i comportamenti, le abitudini, un'azione a provocare la vita, probabilmente è la vita stessa che vuole provocare noi, vuole dire qualcosa attraverso un evento. Il motivo? Tutto può accadere, a chiunque, non ci sono vinti e vincitori, privilegiati e perdenti. La differenza sta solo nella consapevolezza che niente si può volere o non volere, che niente dipende da noi, noi siamo solo e possiamo solo essere spettatori consapevoli capaci di credere che ciò che accade è sempre al di fuori della nostra volontà, l'unico gesto che possiamo di fronte a tanta grandezza è quello di accogliere prima di tutto ciò che non vorremmo mai, per comprendere poi godendolo, ciò che vogliamo veramente per noi stessi.