Vado a comprare le sigarette
Adele sonnecchiava sul divano ascoltando sì e no la tv accesa. Il gatto allungato sulle sue ginocchia russava beatamente e protestava se lei cercava di muoversi.
Romeo, il marito, si mise il cappotto e mormorò: “esco a comprare le sigarette”.
Lei assentì con il capo, distratta dal gatto, dalla tv e dal dormiveglia.
Verso l’una di notte si svegliò definitivamente, si alzò e decise che era meglio andare a letto.
Senza nemmeno accendere la luce per non svegliarlo, si infilò sotto le coperte, avendo in fondo ai pensieri un qualcosa che si stava dipanando senza però riuscirci.
Scivolò nei sogni, i quali ormai non erano più avventurosi o stimolanti come in gioventù, ma anche loro con l’età si erano come ammosciati.
Praticamente ricalcavano una vita altrettanto ammosciata.
I dialoghi erano gli stessi di quelli reali: dove hai messo il caffè? Oggi l’Inter ha perso, alla Rosina è nato un altro nipote eccetra.
Parole che non dicevano più nulla, puntualizzavano le ore in decadenza e basta, ma ormai bisognava ammetterlo, la quotidianità assorbiva la vita; né ad Adele né a Romeo importava ormai più di tanto.
La donna si rigirava nel letto, sempre con un pensiero molesto che rimbalzava nel dormiveglia.
Con dispiacere e forse noia, ogni tanto ammetteva che erano invecchiati su due binari paralleli, non erano realmente separati in casa, caso mai erano vedovi virtuali. Ognuno viveva ai margini del matrimonio, senza scontri e senza slanci. Dunque è questa la vecchiaia, si diceva Adele, chissà se lo pensava anche Romeo.
Verso le cinque la donna si alzò, e ciabattando piano e sempre senza accendere il lume, andò in cucina a farsi un caffè. Non voleva svegliarlo, almeno questa delicatezza le era rimasta e poi da sveglio che doveva fare lui? Semplicemente guardare la TV, poi guardare fuori dalla finestra, poi guardare se aveva ancora le sue medicine, poi guardare il muro. Noia. Vuoto. Attesa.
Alle dieci, Adele si decise ad andare a vedere perché Romeo ancora non si era alzato. Il letto era vuoto. Dalla sua parte le lenzuola erano intatte. In effetti, erano così mingherlini tutti e due che raramente i loro corpi coricati venivano in contatto, ovvio quindi che la sua assenza non fosse stata percepita.
Fu allora che quel pensiero che rimbalzava nel sonno, prese vita: Romeo non aveva mai fumato in vita sua.
Adele tornò in cucina, domandandosi cosa doveva fare.
Il marito era scappato di casa? Si era perso come accade ai vecchi? Aveva avuto un malore, e poi perché era uscito dicendo che andava a comperare le sigarette?
La donna rassettò velocemente il piccolo appartamento, si vestì con cura, quasi allegra che finalmente fosse accaduto qualcosa di nuovo, poi telefonò alla polizia e alla sorella.
Si sedette e aspettò i giornalisti, mentre con una mano cercava di sistemarsi i capelli per le foto di routine e intanto pensava: “ chissà se devo offrire il caffè ai poliziotti”!