Ogni tanto ripenso a ciò che sono stata, a come sono andate le cose, ad una vita che ho scelto ogni giorno e certo di strada ne ho fatta, e ho conservato le emozioni. Quando è il momento ad essere vissuto, non si pensa che dura un battito, ma se quel battito fosse sentito sulla propria pelle, non lo si lascerebbe andare come fosse aria da respiro. E quanti i momenti fino a questo qui, ancora io e niente nelle mani, forse non è nemmeno questo, forse non ha senso nemmeno pensarlo. C'erano i sogni, e i piedi che correvano, guardavo fuori e le luci illuminavano, sere d'estate a sentire sulla pelle le voci, la vita e in mezzo i miei respiri. Tutto è rimasto come le fotografie, basta che io senta e loro si rimescolano, riaffiorano intatte come fossero da sempre nella vita.
Il pomeriggio e la luce delle ore richiama un tavolo e noi seduti attorno, lì in casa d'altri a ridere e mangiare. Poi cambia scena ed è mattina presto, ecco che arriva un treno alla stazione come una foto ed io con un vestito rosa, lo zaino e gli zoccoli olandesi, era d'agosto e la città era deserta. La sera porta con sé il ricordo di un balcone, passano macchine, la gente che cammina, e noi due a parlare fino a notte fonda. E tutto passa, sembra soltanto un attimo e sono trascorsi anni, non c'è più niente in mezzo a quelle ore, sono rimaste sole e insieme ad altre cose, se si potessero tenere in un cassetto, quando la voglia assale potrebbero almeno essere annusate. Quanta è la strada e me ne sono accorta tante di quelle volte, gli anni trascorsi e tutti sempre a desiderare. E non è importante se poi nulla si avvera, o tutto cammina così come dev' essere.
Così è rimasto dietro le mie spalle, davanti ho solo strada con quello che conosco.