Presenza, gentile amica virtuale, sono un arido e non riesco a sviluppare una storia d'amore inventata. Allora se per celia rielaboro tre testi di canzoni, la mia scrittura è creativa ?
Fai finta di si.
Ho immaginato un dialogo tra Lino Banfi ed il suo stomaco prominente. Nella prima parte ho usato la canzone di Mina “Parole, parole, parole”, per la parte conclusiva ho sconvolto il testo della canzone “Sabato pomeriggio” cantata da Claudio Baglioni.
Presenza, non so cosa mi succede stasera, mi guardo lo stomaco prominente ed è come la prima volta.
Lo riguardo meravigliato e gli dico: che cosa sei, che cosa sei, che cosa sei;
sei la frase d’amore cominciata e mai finita,
non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai.
Tu sei il mio ieri, il mio oggi, il mio sempre.
Lo so caro stomaco, sei stanco dei miei lamenti verso di te.
Chiamami tormento dai, già che ci sei.
Ma voglio dimagrire, perciò
Caramelle non ne voglio più.
Lo stomaco risponde a Lino: Certe volte non ti capisco. Parole, parole, parole
Lino: Ascoltami
stomaco: Parole, parole, parole
Lino : Ti prego
stomaco: Parole, parole, parole
Lino: Io ti giuro
stomaco: Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi.
Lino: Ecco il mio destino, parlarti, parlarti come la prima volta
stomaco: Che cosa sei, che cosa sei, che cosa sei,
Lino: No, non dire nulla, c’è la notte che parla
stomaco: Non cambi mai, non cambi mai, non cambi mai
Lino: Tu sei il mio sogno proibito
stomaco: Proprio mai. Nessuno più ti può fermare/ chiamami passione dai, hai visto mai.
Lino: Caramelle non ne voglio più
stomaco: Se tu non ci fossi bisognerebbe inventarti;
Lino: lo so me lo dice anche mia moglie per consolarmi.
Vorrei dormire e sognare/ l’uomo che a volte c’è in me quando c’è/
che parla meno/ ma può piacere a te.
Scusami stomaco prominente, una parola ancora
stomaco: Parole, parole, parole
Lino: Ascoltami
stomaco: Parole, parole, parole
Lino: Ti prego
stomaco: Parole, parole, parole
Lino: Io ti giuro
stomaco Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi.
Lino: va bene, ho capito, ma almeno mio bel panzerottino (pancia) non andare via
e scusa se la colpa è mia.
Cosa è rimasto del nostro amore
che toglieva il fiato
ed è ferito ormai,
non andar via
ti prego, rimani qui bene in vista sul mio addome a far mostra di te.
Panzerotto non andare via
senza i tuoi capricci che farò
non lasciarmi solo no...
non andar via
non andar via
Senza te morirei
Senza te scoppierei
senza te brucerei
tutti i sogni miei
da solo senza di te che farei.