Civiltà superiori e civiltà inferiori... buoni e cattivi...
Siamo incorreggibili!
Gli europei sono i buoni; i belli, gli intelligenti, nonostante Eichman e la banalità del male; nonostante sia assodato che in tutti noi, in tutti gli esseri umani, c’è un demone, e che poi a noi italioti... a noi il demone comanda e ci fa scegliere sempre il migliore manganellatore cui affidare le sorti meravigliose e progressive dello scalcinato e presuntuoso Paese in vui sopravviviamo, sempre pronti a salire in cattedra a predicare di civiltà superiore con tanta supponente ignoranza; noi che non ci sfiora nemmeno il sospetto che ogni civiltà è buona, che ogni civiltà è mondo per l’uomo che la crea; che questo animale, nato inadeguato al mondo di natura senza istinti forti, senza unghie e denti, senza capacità di corsa veloce, incapace ad arrampicarsi… questo animale ha saputo crearsi dappertutto un suo mondo... per lui sempre il migliore dei mondi possibili compatibilmente con le condizioni del luogo, secondo un principio valido e rispettabile per tutti: bianchi, neri, gialli, rossi... Tutti!, ci sono riusciti. Ognuno a modo suo, con una cultura sua originale e sempre rispettabile. Ma questo successo solo ad alcuni ha dato alla testa fin ad eleggersi padroni del pianeta in un delirio di potenza, e così, infine, il Pianeta lo sta distruggendo... taglia qui, e taglia là…l’Amazzonia! il più bel racconto, il sogno di ogni innocente fanciullo… gli indios, la loro cultura e la immensa foresta. Ma hanno detto che era civiltà inferiore da distruggere... Tutto ciò che è inferiore va sfruttato e distrutto con tagli, incendi; schiavitù… e magari erano mondi felici.
Ma inferiori!
Da cancellare!
E ce l’avete fatta!
Sì, ma soccomberete nel deserto.
Dov’era la foresta umida verde piovosa Prolifica! Ove era un tripudio di vita ora la terra si sgretola sotto le sferzate di un sole implacabile, e le foglie delle nuove piantagioni si inchinano e infine si prostrano
La terra tutta, un giorno giovane e rigogliosa, invecchia, incanutisce … muore calcinata, e un vento selvaggio la solleva in polveri fini che intasano i polmoni d’ogni essere animato Il cielo si oscura ai turbini della polvere e quando il vento cala la polvere lentamente si deposita in dune, e sul deserto appare un sole che non è più vita, ma una sfera rossa di fuoco... di morte.
E si spegnerà la vita; non troveremo più l’ombra di un ultimo albero moribondo; spenta la misteriosa sinfonia di un Pianeta unico e miracoloso nell’Universo. Ora trema al terrificante ruggito dei trattori… e l’uomo che seppe non temere il ruggito della foresta nella notte è ridotto ad un mucchio di ossa calcinate.
Contenti?