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Sull’attrazione c’è anche uno studio di alcuni ricercatori della New York University e di Harward. I risultati sono pubblicati sulla rivista scientifica “
Nature Neuroscience”.
Lo staff, diretto da Elizabeth Phelps, docente di psicologia e neuroscienze alla New York University, ha esaminato il comportamento del cervello nei volontari ai quali è stato chiesto di esprimere in breve tempo il proprio giudizio su 20 individui, dopo aver guardato la foto di ognuno di loro e letto l‘acclusa scheda informativa col presunto profilo caratteriale di ciascuno.
Con la risonanza magnetica gli studiosi hanno esaminato l’attività cerebrale dei volontari mentre questi erano intenti a crearsi un’opinione su ogni immagine.
I ricercatori hanno rilevato che durante la codificazione delle informazioni più rilevanti ai fini della cosiddetta prima impressione si attivano nel cervello due aree connesse : l'amigdala e la corteccia posteriore cingolata detta anche “giro fusiforme”, che è l’area della mente coinvolta nella percezione e nel processo decisionale.
L’amigdala è divisa in due parti: la parte destra reagisce agli stimoli visivi e può innescare la paura, invece la parte sinistra avvia reazioni emotive piacevoli.
L’amigdala ha un ruolo determinante per la costruzione dell’esperienza emotiva, nel regolare le risposte emotive e la memorizzazione degli eventi collegati alle emozioni.
Quando s’incontra un individuo sconosciuto e per la prima volta si interagisce con lui, le due predette zone del cervello analizzano le informazioni che ricevono e creano la "prima impressione" sulla persona. Il sistema dell'amigdala agisce in modo rapido e al di fuori della coscienza, perciò la cosiddetta “prima vista” è molto veloce, ma poco accurata e scarsamente affidabile.
ecco un esempio ambiguo di "prima impressione" o "prima vista": è un vaso bianco o due volti neri ?
(figura Gestalt)
Inizialmente il contatto comunicativo è a livello 0, ma l’aspetto fisico è determinante per l’attrazione interpersonale, Se questa c’è e si vuol far progredire la reciproca conoscenza, si va oltre la simpatia o l’antipatia. Nei primi approcci le nostre illusioni, le proiezioni ci fanno tendere verso la persona che ci attrae e ci possono far anche presumere la costruzione di un futuro insieme.
Le ricerche psicosociali dirette da Robert Zajonc hanno evidenziato che i frequenti incontri ed il dialogo con la persona attraente ma sconosciuta aiutano a superare i timori verso questa, perché diventa più familiare, determinando un aumento dell'attrazione. Può anche capitare il contrario: conosco una donna, mi è simpatica, la giudico positivamente, ma frequentandola con assiduità comprendo che il mio precedente giudizio è sbagliato, perdo la stima che ho di lei ed interrompo la relazione.
Aspetto fisico attraente, unito all’intelligenza, la simpatia, la cura della persona e la cultura: sono i primi elementi che vengono considerati nelle prime fasi dell’incontro. Successivamente altri indicatori subentrano per proseguire la reciproca conoscenza: la stima, la fiducia, l’ambiente sociale di appartenenza, la complicità erotica e sessuale, che può esserci o meno e se ne traggono le conseguenze.
Comunque ci sono coppie che quando si sono conosciute non si sono piaciute e non si sono frequentate. Successivi casuali incontri dopo settimane o mesi furono sufficienti a far cambiare le loro rispettive opinioni e ad unirsi in matrimonio.