Racconta il vecchio "saggio":
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I monaci Tanzan ed Ekido camminavano insieme in una strada fangosa. Dopo una curva, incontrarono una bella ragazza che indossava il chimono e temeva di sporcarsi l’abito nell’attraversare la strada. “Vieni, ragazza”, disse Tanzan: la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere.Ekido non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non poté più trattenersi e disse a Tanzan: “I monaci non avvicinano le donne, specie quelle giovani e carine. E’ pericoloso, potrebbero distrarre la nostra mente. Perché l'hai fatto?”.“Io quella ragazza l'ho lasciata laggiù” disse Tanzan. “Tu la stai ancora portando con te, nella mente. L'evento accaduto al mattino era durato pochi secondi, però il monaco Ekido l'ha prolungato nella sua memoria fino alla sera. Ha avuto pensieri negativi, ha biasimato il collega, si è sentito migliore di lui. Invece Tanzan ha subito dimenticato quell’incontro con la ragazza, il suo era stato soltanto un gesto di cortesia."Come si evince da questo racconto anche i monaci buddisti sono maschilisti. Non abbiamo dunque nulla da invidiare a questi altri. I più evoluti siamo noi occidentali che abbiamo un incedere più intelligente e veloce verso l'evoluzione dell'animale "uomo".
È inutile cercare sulla luna o tra le lontane galassie ciò che distrattamente non ci accorgiamo di avere in casa... Proverbio ... cinese?
No, proverbio mio.