Autore Topic: medicina di un tempo  (Letto 706 volte)

ectobius

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medicina di un tempo
« il: Giugno 17, 2014, 10:14:59 »
Eppure neanche un tetano si ricorda nonostante la strade fossero tutte sterrate e decorate di feci di cavalli, asini, buoi... ma ogni ferita per caduta su quelle colture di bacilli veniva immediatamente disinfettata e bastava all’uopo una qualsiasi cosa che bruciasse.
Nei campi si pisciava sulla ferita
Gran bruciore… ed efficacia assicurata!
Una volta caddi dalla bicicletta
(le strade erano sterrate)
e fu soccorso e disinfettato con abbondante lavaggio di vino nella masseria.
E gli domandavano
“Brucia?”
“SIIìììììì!”
“Allora va bene!”. 
Il tifo però era endemico e di quando in quando qualcuno ci lasciava le penne
Z’ G’lardin’ morì di tifo.
Io stesso me lo beccai e mi lasciò in regalo l’occhio storto.
Nessuno credo abbia compreso più di me Cyrano de Bérgerac che andava in bestia solo a sentire la parola naso...
Io per la parola occhio...
Ah! Se avessi avuto una spada agile ed affilata!!!

L’epatite però era di casa Ma non era classificata tra le malattie gravi.
La si chiamava itterizia.
L’itterizia aveva niente a che fare con la merda... Erano piuttosto le siringate di estratto epatico per curare il fegato che la provocavano.
Siringhe di vetro che non venivano mai bollite.
Simone il barbiere le disinfettava con l’alcool e distribuiva epatite a tutto spiano All'epoca, le siringate di estratto epatico non si negavano a nessuno... e nemmeno le allegre bicchierate di olio di fegato di merluzzo e olio di
ricino...
Anzi ci fu un periodo che l’olio di ricino lo fornivano a gratis con la rivoluzione.
Trattamento obbligatorio! Riservato ai socialisti… bontà loro!
E anche per i bambini… oltre che per i socialisti… ad intervalli regolari era obbligatorio l’olio di ricino.
Li si immobilizzava in grembo
Si chiudeva loro il naso
Cosicché erano obbligati ad aprire la bocca... e ZAC!
Sincronizzati con cucchiaini misti a lacrime li si purgava.
Esigenza dell’ideologia della merda!

Quelli che si facevano gialli restavano a casa per un breve periodo e si rimettevano in circolazione che erano ancora gialli.
“Cosa ti è successo?... Sei stato malato?”
“Oh, niente! Solo un poco di itterizia”.
Simone, barbiere in paese, praticava salassi, incideva ascessi, applicava mignatte e coppe e praticava i cataplasmi con semi di lino bollenti.
Aveva il “Salone” quasi a faccia fronte al bar di Tamburriello
(il saloon del Texas)
e all’esterno, da un lato e l’altro della porta del salone, numerose “caggiole” con canarini e cardellinini dalle prodigiose qualità canore
Che rallegravano tutta la piazza...
(Le caggiole le costruiva L’nard’ lu vrazz’ rutt con fil di ferro, e le arredava con contenitori ricavati da coperchi delle scatole di cromatina e anche con le scatole esagonali della ‘Magnesia S. Pellegrino’, che era il purgante riservato ai personaggi importanti e delicati ai quali non si poteva imporre lo schifoso e potente olio di ricino. E le caggiole L’nard’ le vendeva, oltre che arredate, anche già abitate da un cardellino ‘Canoro garantito’ Catturato dai predatori di nidi… i delinquenti)
E cavava anche i denti, Simone.
Io stesso fui inviato a lui per una estrazione che eseguì in un attimo... E non fu nemmeno necessario farmi sedere.
Veniva a casa a tagliarci i capelli ed adoperava la macchinetta per
fare la sfumatura sulla nuca.
Pizzicava la macchinetta, e per convincerci e tenerci buoni prometteva sempre un cardellino Che io poi andavo a reclamare al salone.
Con una scusa o l’altra non me ne ha mai regalato uno Rare volte un calendarietto profumato, mi regalava, con le donnine disegnate in costume da bagno.
Una volta a Simone gli scappò il rasoio e fece un bel taglio sulla faccia di un
cliente che andò a farsi disinfettare dal dottore
E il dottore commentò:
“Quello è medico!... ma si ostina a fare anche il barbiere!...”.
E lo stesso dottore non sterilizzava le siringhe con la bollitura.
“Il miglior disinfettante è l’acqua corrente!”, sosteneva.
E le sterilizzava, le siringhe, sotto il rubinetto.
E curava le itterizie con olio di fegato di merluzzo ed estratti epatici per iniezioni intramuscolari
(che eseguiva Simone con la sua siringa di vetro)
con epatite annessa da curare con iniezioni intramuscolari di estratti epatici… eccetera…

« Ultima modifica: Luglio 03, 2014, 16:09:48 da ectobius »

presenza

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Re:medicina di un tempo
« Risposta #1 il: Giugno 17, 2014, 11:32:41 »
Una storia della medicina... popolare!

nihil

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Re:medicina di un tempo
« Risposta #2 il: Settembre 21, 2014, 09:21:45 »
belli questi tuoi ricordi, che poi sono anche i miei. Mai capito l'olio di fegato di merluzzo e l'olio di ricino, nemmeno l'inquisizione aveva osato tanto! Secondo me c'era del sadismo in quei cucchiai! ;D