Autore Topic: L'ermellino  (Letto 447 volte)

ectobius

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L'ermellino
« il: Maggio 16, 2014, 10:05:23 »
Il sessantotto… ermellino dal vello immacolato.
“Formidabili quegli anni!”
Che volevano cambiare il mondo per merito dello spirito.
E il mondo è cambiato… come no?, ma è lo spirito che non è venuto,  ed è morto l’ermellino!
E morti anche i sogni!, che ora sopravvivono  “ sulle ali… e al vento” di poche “candide” menti che ancora cercano di sfuggire alla mota, ché l’ermellino, e anche il candore delle menti, muoiono appena il candido vello s’imbratta.
E…
“dicono i naturalisti che l’ermellino è un animaletto dal mantello bianchissimo e che, per catturarlo, i cacciatori usano quest’artificio: conoscendo le sue tane e i luoghi per cui è solito passare, li sbarrano con il fango; poi incalzando la bestiola, la spingono da quella parte, e così, quando l’ermellino arriva al fango, si ferma e si lascia prendere pur di non finire nella mota, lordando quel suo candore al quale tiene più che alla libertà e alla vita”. (Cervantes)
Il sessantotto… l’ermellino!… la morte nel fango… rapida.
Che sarà durato… il sessantotto?, due tre anni al massimo, già dopo la prima bomba.
E nel nei primi anni settanta era già fottuto!, lasciando il campo libero al  delirio della distruzione Bombe e terrorismo… E la moda!, che si impossessava dei simboli…
La TV…

È imbrattato, l’ermellino
E l’hanno ucciso!

Il PCI ne aveva approfittato… e i radicali anche, ché il momento era favorevole all’aumento del consenso… consenso che nulla aveva a che fare con la cultura, consenso a marpioni assetati di potere e di danaro. 
Ed essi lo sapevano!
E ingannavano con delle sceneggiate:
ancora, di quando in quando, si continuava a scendere in piazza con le bandiere; si riempivano strade e piazze; un gran casino di slogan, fischietti; qualche botto di petardi… e il sessantotto veniva  fottuto, refluito nella politica minuscola… nelle estenuanti mediazioni per il consenso.
Perdeva ogni giorno pezzi, il sessantotto.
Non più rivoluzione culturale.
Una nebbia lo scontornava, e faceva rifulgere la violenza di quelli che non avevano capito un cazzo.
L’aria della rivoluzione culturale… aria fritta!
La sua eco ancora nelle aule dell’università sempre meno affollate… lì potevi ancora incontrarla… Basaglia, Maccacaro, medicina democratica… ancora si riusciva a parlare… soli e pochi nel chiuso di aule si poteva ancora parlare a vuoto di autoritarismo, potere, industria farmaceutica… ambiente e prevenzione primaria… servizio sanitario…
Assemblee pacifiche!, attente composte… ancora!, un’eco sempre più lontana di cultura, onestà, intelligenza.
E da molte parti, e su toni acutissimi, si levava un grido isterico:
“I SOLDI!... I SOLDIiiiiii!!”.
E di soldi, in realtà, molti ne sentivano il bisogno in quell’epoca di inflazione a due cifre Che nei negozi si cambiavano le etichette del prezzo di giorno in giorno, e i ricchi si arricchivano viepiù senza lavorare E gli altri, quelli che tiravano la carretta del Paese, si impoverivano viepiù.
La solita “storia”.
E hanno vinto loro, i soliti!
E tu che l’hai gridato?...
“I SOLDI!... I SOLDIiiiiii!!”, e ora non vuoi riconoscerlo… nemmeno solo a te stesso puoi confessarlo. E ai soldi continui a offrire il consenso, come un bambino deficiente che ha bisogno delle favole per continuare a vivere sognando.
Ma solo e sempre pezze al culo per te… sarai sempre e solo buono a tirar la carretta per loro, e non avrai mai niente Devi solo vegetare in stato onirico e da schiavo… far funzionare la baracca per loro… disorientato al punto da non sapere più bene quel che fai, né perché lo fai… costretto ad amare la merda.
E i vecchi libri giacciono e s’impolverano in uno scaffale, ché  è assodato, una volta per tutti, che “la cultura non si mangia!
Il sogno della rivoluzione, se ancora sopravvive in qualcuno, è frastornato anch’esso… il sogno della rivoluzione vaga barcollante in luoghi remoti, oscuri… e senza stampelle.
La caduca epopea!, soffocata dal frastuono: calcio e televisioni… e musica ovunque… e trilli e bip bip di cellulari buoni a tutto Mentre un vento da chissà dove soffia sempre più forte e spazza via i desideri; scaccia i sogni; porta con sé odori soffocanti.
Opporsi diventa ogni anno un lavoro più faticoso, mentre le cose continuano ad accadere!, così che non ti è più concesso andare nella direzione del tuo vento a creare te stesso secondo la tua propria logica, il tuo impulso, il tuo stile.

“Ai ev e drimm…”... ma no!, l'ho avuto, il sogno, e non ce l'ho più. 
Che fine ha fatto?
“Che non se ne parli più!”.




« Ultima modifica: Maggio 17, 2014, 09:45:40 da ectobius »

presenza

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Re:L'ermellino
« Risposta #1 il: Maggio 16, 2014, 16:15:25 »
 Niente e nessuno può cambiare i nostri sogni, malgrado tutto e pensare è solo un atteggiamento...

nihil

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Re:L'ermellino
« Risposta #2 il: Giugno 05, 2014, 08:06:21 »
no, il 68 non è finito, i danni ancora si contano, insieme ai vantaggi. Il 68 ha scardinato il sistema, senza però sostituirlo con uno decente. :(