Autore Topic: Pilato. Atto unico  (Letto 2604 volte)

vasco spagnoli

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Pilato. Atto unico
« il: Maggio 12, 2014, 11:30:25 »
(Una luce al centro della scena illumina un palcoscenico spoglio, salvo per un tavolo e un paio di sedie. Entra Pilato, si ferma, cammina verso il proscenio, guarda il pubblico e sembra contento, un po' sorpreso)
PILATO - Vi ringrazio per essere intervenuti così numerosi a questa serata unica ed irripetibile. Non crediate che per me sia stato facile venire qui. Lassù...o laggiù?...comunque, di là mica lasciano tornare sulla terra chiunque lo chieda. Occorrono ragioni valide, conoscenze...(Dall'alto giunge un brontolio di tuono. Pilato con i gesti fa capire che certe cose è meglio non dirle) Insomma c'è un iter da seguire anche di là, come di qua. D'altra parte, di là ci va tutta gente che prima era di qua, no? Prima o poi verrete anche voi...(Si accorge della gaffe) Scusate, non intendevo dire...Come?...(Finge di porgere orecchio alla platea) Ma no, quale processo? Quando sbarcate dal vaporetto...(c.s.) Caronte? Ma Caronte è in pensione da molti secoli. Oggi si viaggia su comodi vaporetti. Ci sono state alcune riforme: la pena part time, celle singole...All'arrivo trovate un grande vecchio, che ha una barba bianca che gli arriva alle ginocchia, seduto su un trono di pietra, che muove un dito sopra la testa. (Mimica) Sa fa così si va su, se fa così si va giù, se fa così si va all'ammezzato, che fra l'altro sembra lo vogliano smantellare. (Ascolta di nuovo la platea) Come si sta?...Si vive. (Sorride) No, non è un modo di dire, mica si può morire di nuovo. Stavo dicendo?...Ah, si, la domanda per tornare sulla terra l'ho presentata...non ricordo esattamente quando...Però ricordo che da noi era appena arrivato Gengis Kan. Non potete nemmeno immaginare quanta burocrazia ci sia. (Altro brontolio di tuono) Ehm...(Si schiarisce la voce) Comunque, il permesso l'ho ottenuto. MI hanno detto "Va bene, puoi andare. Avrai meno di due ore per dire ciò che pensi. Ma ricorda: attienti strettamente a ciò che ti riguarda. Chiaro?" Loro credono nella libertà di parola, ma entro certi limiti. (Sorride) Sono liberali. Perciò, ho esattamente settanta-ottanta minuti a disposizione per raccontarvi  come quel giorno andarono esattamente le cose. Oh, lo so che voi vi credete informati, ma, se permettete, le mie sono informazioni di prima mano. Che non si discostano molto da quelle che possedete, ma certi dettagli...certi stati d'animo...Insomma, sono convinto che quando vi avrò dato la mia versione dei fatti, quando vi avrò spiegato le mie ragioni, avrete di me un'altra considerazione.
Prima di tutto, vediamo di far chiarezza su un punto molto importante e controverso: avrei potuto salvarlo? Avrei potuto non condannarlo e mandarlo libero? Sapeste quante volte mi sono posto queste domande. E la risposta è sempre la stessa: no, non avrei potuto salvarlo.
(Continua)

vasco spagnoli

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #1 il: Maggio 12, 2014, 16:10:22 »
II) Venendo qua ho letto una scritta sopra il cancello di un cimitero: stat sua cuique dies, un giorno segnato ti aspetta. Bella scoperta! Prima o poi càpita a tutti. Ma per lui, per Yesciua, la morte doveva avvenire in un certo modo, in un dato giorno, a una certa ora e con certe modalità. Potete immaginare quale mondo sarebbe questo se quel nazareno di nome Yesciua non avesse subito il martirio della croce e fosse morte, mettiamo, per mano di un qualche esaltato, oppure di vecchiaia nel proprio letto? Egli doveva morire sulla croce, tradito da uno dei suoi discepoli, abbandonato da tutti. E' facile dire queste cose ora, ma allora? Nessuno sapeva nulla, tranne il diretto interessato, cioè Yesciua.
Me lo portarono quando il Sinedrio aveva già deciso che doveva morire. I capi dei Giudei lo volevano morto perché con le sue prediche intralciava i loro affari, però la facoltà di emettere sentenze capitali era riservata al Procuratore di Roma, a me. Ma se era il Procuratore che doveva emettere la sentenza definitiva, non doveva essere lo stesso Procuratore a ordinare l'arresto del reo, o, quanto meno, autorizzarlo? Ammetterete che il dubbio era più che fondato, ma preferii sorvolare. Provavo un senso di disgusto al pensiero di aprire una disputa su questo argomento con dei Giudei causidici e rissosi che avrebbero spaccato ogni capello in quattro per dimostrare di essere dalla parte del diritto. Fosse accaduto qualche anno prima, le cose sarebbero andate diversamente, ma ora non avevo voglia di mettermi a discutere con quella gente che non avevo mai fatto mistero di disprezzare profondamente. Prima dell'alba un centurione venne ad informarmi che i Padri Sinedriti erano nel cortile con il prigioniero e chiedevano di essere ricevuti. Io però, prima, volevo parlare con Caifa, il Gran Sacerdote: se non l'ideatore, certamente l'esecutore dell'arresto.
CAIFA - (Entrando nel cono di luce) Magnifico Procuratore, il Sinedrio mi ha incaricato di consegnarti il Nazareno.
PILATO - Ce l'ha un nome?
CAIFA - Dice di chiamarsi Yesciua.
PILATO - Bene, allora...(Si sentono rumori provenire dalla piazza) Chi è quella gente che urla?
CAIFA - Purtroppo si è sparsa la voce in città...
PILATO - Da sola?
CAIFA - Questa notte sono accadute cose molto gravi, Procuratore. Credo che tu ne sia al corrente.
PILATO - La notte io dormo, non vado in giro a fare processi. (Al pubblico) Questi "bravi cittadini" avevano violato quasi tutti i patti che regolavano i nostri rapporti. Non solo avevano arrestato il Nazareno, ma poi lo avevano condotto a casa di Anna, il loro patriarca, nonché suocero di Caifa. Tutto in famiglia. Il vecchio patriarca, appollaiato come un gufo su una montagna di denaro guadagnato lucrando su tutti gli affari che si svolgevano nel Tempio, voleva essere il primo a interrogare il prigioniero, per sapere quanti dei suoi seguaci sarebbero stati disposti a lottare per difenderlo. Ma quali seguaci? Non c'era più un cane che volesse seguirlo, era stato lasciato solo. Anche i suoi discepoli se l'erano data a gambe, tutti. Solo quando Anna ebbe saputo ciò che voleva sapere, l'avevano condotto davanti al Sinedrio, convocato d'urgenza a quell'ora di notte, e l'avevano condannato a morte. Ora volevano la mia firma, indispensabile affinché la condanna avesse un qualsiasi valore.
(Continuano le voci della piazza)

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #2 il: Maggio 12, 2014, 20:36:54 »
ok, sino a qua nulla di contestabile. Personalmente penso che nulla, se questa fosse la verità, avrebbe potuto essere cambiato!
Se fosse morto di varicella o salvato dal Padre suo, la cosa sarebbe finita lì ( e noi avremmo avuto uno Stato davvero Laico).  8)

vasco spagnoli

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #3 il: Maggio 13, 2014, 11:21:08 »
(III) PILATO - Vorrei sapere perché avete dato pubblicità all'arresto del Nazareno, prima di potarlo da me. Ti rendi conto che avete complicato tutto? In questi giorni di festa, con la città piena di stranieri, gente che non si sa chi sia né da dove venga. Riferisci ai tuoi capi che si rimanda tutto di almeno una settimana.
CAIFA - Ma Procuratore, non è possibile. Questa è una causa che va discussa per direttissima. Chi può garantire che non ci saranno disordini se tu...
PILATO - Cos'è, una minaccia? Ascoltami bene Caifa, non ho nessuna intenzione di farmi forzare la mano da voi, chiaro? So decidere da solo. (Pausa) Ma è mai possibile che con voi non si possa dialogare? Che non si possa mai prendere la vostra parola per quello che vale? Non si è mai certi di quello che dite. Bisogna sempre supporre quello che sottintendete. (Pausa) Stanotte il Sinedrio ha emesso una sentenza?
CAIFA - Non una sentenza vera e propria...
PILATO - Perché non l'avete lapidato? E' questo che volete, no?
CAIFA - Sai bene che non posiamo fare più di quello che abbiamo fatto. Lo jus gladii è di tua competenza, procuratore.
PILATO - Vorrai scherzare! Ma se ne fate fuori uno al mese di questi predicatori ambulanti.
CAIFA - NOn il Sinedrio, procuratore. Tu parli di giustizia sommaria, di popolo, di fanatismo religioso.
PILATO - (Sbrigativo) Va bene, va bene. Di che lo accusate?
CAIFA - Istiga il popolo a non pagare il tributo a Cesare.
PILATO - (Scoppia in una risata) Cioè, non paga le tasse?
CAIFA - Ti rammento che un'altra sommossa, anni fa, scaturì dal rifiuto di pagare il tributo a Cesare.
PILATO - Già. (Al pubblico) Roma perdonava tutto, tranne che non gli si pagassero le tasse. (Finge di ascoltare una voce del pubblico) Anche oggi? (Ride) Le tasse sono sacre. (A Caifa) Ammetterai che questo improvviso zelo fiscale del Sinedrio è poco convincente. Nei confronti poi di chi? Di un vagabondo evidentemente povero in canna. Andiamo Caifa, non avete trovato di meglio?
CAIFA - E' un vagabondo, però la gente lo segue, procuratore. Ma non la gente per bene, gli straccioni lo seguono, i fuorilegge, le donne di malaffare, i miserabili, che in questo paese, come sai, sono la maggioranza. I fatti hanno preso una piega pericolosa. Stanotte, in pieno Sinedrio, si è proclamato Re. Domenica scorsa, quando è entrato in Gerusalemme, l'hai sentita tu stesso cosa gridava la folla: Viva il Re del popolo! Era come se quei fanatici gridassero: Il Nazareno sul trono e i romani a casa loro! Due dei suoi seguaci sono zeloti, fanno parte del Movimento Lotta a Oltranza, il cui capo è Bar-Habbas. E' necessario intervenire per ristabilire l'ordine, procuratore..
PILATO - Tanto per cominciare, oggi stesso inchioderò Bar-Habbas al legno. Lo inchioderò alla croce con queste mani, davanti a tutti. Finché stanno in montagna a fare gli eroi, passi. Ma il terrorismo qui in città non lo tollero.

vasco spagnoli

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #4 il: Maggio 13, 2014, 17:03:22 »
(IV) CAIFA - Non basta, procuratore. Il Nazareno è anche più pericoloso di quel terrorista.
PILATO - (Dopo una lunga pausa) Fai venire questo Yesciua, gli voglio parlare...da solo.
(Caifa rientra nell'ombra. Yesciua viene spinto violentemente in scena. E' legato per i polsi, indossa una tunica nera lacerata in più punti, ha dei lividi sulla faccia. Silenzio. Yesciua è fermo davanti a Pilato)
PILATO - Dunque, tu sei Yesciua? Capisci la mia lingua? (Yesciua fa un cenno affermativo col capo. Pilato si rivolge al pubblico) Finalmente potevo vederlo da vicino e soddisfare la curiosità che da tempo provavo per quell'uomo. Ciò che più mi colpì in li fu il portamento. Non c'era nulla in lui che lasciasse trapelare quei sentimenti di paura che, pure, dovevano pervaderlo. Non parlava, non si lamentava, non implorava, non si ribellava: (A Yesciua) Anche se è la prima volta che ti vedo, per me non sei uno sconosciuto. Da due anni sei l'uomo di cui i miei servi si interessano di più. (Sorride) Specialmente le donne. Ti hanno conciato bene quei bastardi, stanotte. Ti vogliono morto, lo sai? Com'è che stanotte i tuoi seguaci non ti hanno difeso? (Breve pausa) Cosa ti è saltato in mente di venire a Gerusalemme con la tua banda, proprio alla vigilia della festa? Ci hai preso tutti per imbecilli? (Pausa) Bene. Prima di passare alle accuse voglio dirti che i miei agenti ti stanno alle costole fin da principio. Sappiamo tutto, perciò sappiti regolare. A me, che tu vada in giro a dire che siamo tutti fratelli e che bisogna spogliarsi di tutto...sinceramente non mi interessa. Anche se mi sembra una pazzia. E' un paese miserabile il tuo. Un popolo di schiavi, senza pane, bambini per le strade che sembrano scheletri...E tu vai in giro e a questo popolo dici "Beati i poveri e guai ai ricchi". E il risultato qual'è? Che i ricchi cercano di eliminarti e i poveri non si fidano di te. Sei un venditore di illusioni. E secondo me non fai bene a illudere la gente infelice, come fai. Ma non capisci che questi poveracci si mettono in testa idee sbagliate? Uguaglianza, libertà! Forse tu con le tue prediche intendi qualcosa di diverso, qualcosa che loro non capiscono e quindi fraintendono. Il fatto è che fai dei discorsi disfattisti e sei a capo di un movimento clandestino politicamente pericoloso. (Breve pausa) Ma poi è anche troppo facile predicare l'uguaglianza quando non si possiede nulla. Sei tu il Re dei Giudei?
YESCIUA - Parli per te o per conto di altri?
PILATO - Ma che razza di risposta è questa? E' vero o no che sei Re? Io non prendo ordini da nessuno. Voglio solo sapere se è vero che vai in giro a dire che sei Re. Sei Re?
YESCIUA - Tu l'hai detto.
PILATO - (Si arrabbia) Certo che l'ho detto, ma la mia è una domanda, la risposta la voglio da te. (Yesciua non risponde) Ascolta Nazareno, tu sei qui accusato di essere un agitatore politico, capisci? Agitatore politico, non capo religioso. Tu hai fatto la scuola nel deserto con gli Esseni. E io so che gli Esseni insegnano il silenzio come disciplina e insegnano che la parola è inadatta a trasmettere il pensiero. Ora però, con me cerca di essere chiaro e di distinguere fra Messia religioso e Re politico. Se vuoi sperare di salvarti.
YESCIUA - TU credi che se fossi un Re della terra avrei aspettato la mia ora, stanotte?
PILATO - (Paziente) Bene, questo l'ho capito. Dici che non sei un Re della terra. Di dove sei Re allora?
YESCIUA - Il mio potere comincia dove il tuo finisce.
PILATO - Che tipo di potere? Personale? Politico?
YESCIUA - Il mio potere è la verità.
PILATO - E cos' la verità? (Al pubblico) Inutile negare, ero turbato. Quell'uomo dallo sguardo febbrile, così avaro di parole, ma che quando parlava assumeva la dignità di un dio, mi turbava proprio perché intaccava la solida corazza del mio scetticismo e mi obbligava a mettere in discussione convincimenti radicati, lasciandomi vedere scenari che mi attraevano e nello stesso tempo mi sgomentavano. (A Yesciua) Tu fai una grande confusione Dove sarebbe questa verità? Nei libri? Negli archivi dello Stato? In fondo a un bicchiere di vino? Fra le cosce delle donne? (Continua)


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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #5 il: Maggio 14, 2014, 17:22:52 »
bravo, potenti questi dialoghi. Mi verrebbe da fare il paragone con i messia odierni, quelli che si reputano in dovere di sputare verità....e fanno solo danni e illusioni, ma di quelle vere. Oggi anch'io voterei per un Barabba onesto e non per un messia della politica che pensa e vuole far credere di essere l'unico onesto. E di questi tipi ce ne sono fin troppi!


Sinceramente non vedo motivi perchè il pezzo sia a suo tempo stato cancellato, probabilmente si trattò di un errore.

vasco spagnoli

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #6 il: Maggio 14, 2014, 19:02:38 »
(V) YESCIUA - Se non la trovi in te stesso, dove andrai a cercarla?
PILATO - Tu sei un pazzo fanatico...un venditore di fumo. Ti rendi conto che sei davanti a u giudice militare? Tu sogni, ma questa è la realtà.
YESCIUA - Cos'è la realtà?
PILATO - Cos'è la realtà? (Vorrebbe ridere ma non ci riesce) La realtà è tutto. E' Roma, è la storia. La realtà è la lotta degli uomini per la vita, i sentimenti, la guerra, il sangue...Anche il tuo sangue, che è uguale al mio. Ti hanno picchiato e hai perso sangue. Se ti picchiano ancora ne perdi tanto che alla fine crepi! Questa è la realtà. Sapere che si è nati per morire, ma che la vita che ci appartiene, possiamo viverla con coraggio oppure troncarla con coraggio. (Pausa) Fammi capire, tu vorresti cambiare il mondo?
YESCIUA - Cambierò gli uomini.
PILATO - Cambierai gli uomini? E con che? Con la rivoluzione?
YESCIUA - Si.
PILATO - Ma tu sei pazzo. E vorresti distruggere il Tempio di Mosè?
YESCIUA - Il Tempio cadrà e cadrà ancora, finché l'uomo non sarà egli stesso il tempio della verità. Allora il Tempio non servirà più.
PILATO - Ti rendi conto che questo equivale a una confessione? Bar-Habbas e gli Zeloti vogliono abbattere il tempio per costruirne un altro, ma tu vai più in là, vorresti distruggerlo per sempre. Tu vorresti abbattere totalmente l'ordine politico e religioso del tuo paese. Anzi, del mondo intero!
YESCIUA - Non è vera rivoluzione quella che cambia soltanto la faccia della tirannia e del sopruso. La vera rivoluzione avverrà nella mente dell'uomo. Bisogna cancella dalla mente dell'uomo l'io e il mio, altrimenti sarà sempre schiavo di qualcuno.
PILATO - E quando dovrebbe succedere tutto questo?
YESCIUA - E' già cominciato.
PILATO - Hai detto abbastanza per essere inchiodato alla croce tre volte. Tu fai troppo il furbo, Nazareno. (Allarga le braccia) Che senso ha? (Yesciua gli tende i polsi legati, Pilato lo scioglie. Yesciua si tocca le ferite dei polsi ed emette un profondo sospiro) Che hai? Ti senti male?
YESCIUA - Respiro.
PILATO - Perché anche quando dici le cose più semplici del mondo, fai sempre il misterioso? Sei un attore, Nazareno, un grande attore. Molti ti prendono per pazzo, ma io credo che tu non sia pazzo per niente. (Pausa) Sai cos'ho pensato appena ti ho visto? (Al pubblico) Appena l'ho visto ho pensato: questo se avesse le mani libere mi ucciderebbe.
YESCIUA - (Sorride) Perché non vai fuori e lo dici a tutti?
PILATO - Perché non avrebbe senso. Sarebbe come ammettere che tu mi fai paura.
YESCIUA - Preferisci mentire a te stesso?
PILATO - Andare fuori...per ottenere cosa?
YESCIUA - NOn per ottenere qualcosa, ma per mostrare le tue ferite.
PILATO - A chi? A quella gentaglia là fuori? A Caifa? Ad Anna?
YESCIUA - Se mostri le tue ferite al tuo medico, le mostri per essere guarito. Se le mostri ai tuoi carnefici è per guarire loro.
PILATO - Per quale motivo dovrei guarire i miei carnefici?
YESCIUA - Per abolire l'odio.
PILATO - L'odio ci  sarà sempre. Sei un illuso, Nazareno. Lascia che ti dica una cosa: in vita mia non ho mai incontrato uno come te. E guarda che io di uomini me ne intendo. Ma non perché fai miracoli. In giro si fa un gran parlare dei tuoi miracoli, ma quella è roba che piace alle donne e ai deboli di mente. A Roma abbiamo dei maghi che di miracoli ne fanno quanti ne vuoi. Ci vuole più fede a credere nei miracoli che a farli. Chi ci crede potrebbe anche farli, basterebbe poco.
YESCIUA - Venivano a da me a dirmi: quel tale è guarito, l'acqua è diventata vino. Mi meravigliavo, ma lo sapevo. L'avevo pensato.
PILATO - Quando ti sei scoperto...così?
YESCIUA - Poco a poco.
PILATO - Poco a poco? Ma allora non sei l'unto come dicono? (Ride) Allora tutti i giorni diventi sempre un po' più l'Unto? (Pausa) E tutto quello che pensi si avvera sempre?
YESCIUA - Al momento decisivo. L'hai detto tu stesso, ci vuole fede.
PILATO - Hai paura?
YESCIUA - Agli ulivi, stanotte ho avuto paura per l'ultima volta. Ho pensato a me per l'ultima volta.
PILATO - (Dopo una pausa) E ora, come pensi che andrà a finire?
YESCIUA - Mi inchioderai al legno. Tu. Prima del tramonto.
PILATO - Perché sei venuto a Gerusalemme?
YESCIUA - Perché ognuno possa decidere, ora e per sempre.
PILATO - Non mi lasci scampo, eh? (Teso) Sono io che decido della tua vita e della tua morte, non tu.
(Continua)

vasco spagnoli

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #7 il: Maggio 15, 2014, 16:10:23 »
(VI) YESCIUA - Tu non avresti alcun potere se non ti fosse dato.
PILATO - Questa non è che una frase. Io so soltanto che chi deve decidere sono io. Oppure intendi dire che sono uno strumento del potere?
YESCIUA - Ti rispondi da solo.
PILATO - Ma tu che ne pensi?
YESCIUA - Non penso nulla.
PILATO - Non potresti almeno una volta parlare chiaro, senza enigmi?
YESCIUA - Il divino si è rivelato in me. Stanotte, agli ulivi, ho creato me stesso. Mi sono liberato. Ora sono uno col Padre e con la verità. Ora la divinità si è incarnata in me e sazierà tutti. Finché ci sarà un uomo sulla terra, egli avrà in se stesso il potere di essere libero di fare la sua vita come il pane si fa con le mani. Di fare la sua vita secondo natura. (Allarga le braccia e si rivolge al pubblico) Fate sana la vita. Scorrete come l'acqua, ,penetrate ogni atomo e la piaga si trasformerà in fiore. Ora, subito.
PILATO - Ora, subito? Ma cosa stai dicendo? No, lascia stare, le tue parole non mi riguardano. Sono certo che la tua esperienza non riguardi gli uomini...gli uomini "normali". Tu non sei normale, lo sai questo? (Pausa) Sei mai stato con una donna?
YESCIUA - Si, un tempo...
PILATO - Non ti credo. Tu sei un esseno e gli esseni praticano la castità. E ora pensi di essere perfetto?
YESCIUA - Non sono perfetto. E nemmeno innocente.
PILATO - Questo lo dici per consolarmi. (Ridacchia) Dammi retta, tu muori per niente. Tu non capisci niente degli uomini. Tu stai zitto o parli per enigmi. E il tuo silenzio è una provocazione, come le tue ferite. Sai che mi hai messo in un bel pasticcio? Si, perché fra me e te, il più forte sei tu, perché non hai paura di morire. Oppure hai paura? Dì la verità. (Yesciua tace. Pilato si rivolge al pubblico) La piazza era piena di gente. Gridavano tutti come invasati. Quelli del Sinedrio avevano sguinzagliato dei propagandisti fra la gente. Andavano in giro dicendo che il Nazareno, interrogato da me, aveva rinnegato i suoi e chiesto pietà. Bugie per sollevare ancora di più il popolo contro il Nazareno.
(Mentre Pilato parla, alle spalle di Yesciua entra Claudia Procula. Yesciua si volta a guardarla con un'espressione serena sul viso. Poi Yesciua rientra nell'ombra e in scena restano Claudia e Pilato).
PILATO - Claudia! (Dalla piazza arriva il grido A morte, a morte!) Perché sei venuta alla torre? Cos'è successo?
CLAUDIA - Uno della guardia mi ha detto che stanotte quelli del Sinedrio hanno fatto arrestare il Nazareno, perché dicono che vuole distruggere il Tempio. E' vero?
PILATO - Ne parleremo, Claudia, ne parleremo. Perché intanto non scendi in città? Ti faccio accompagnare?
CLAUDIA - No.
PILATO - No?
CLAUDIA - Voglio restare qui.
PILATO - Cos'è successo?
CLAUDIA - Ho paura.
PILATO - Per lui?
CLAUDIA - Per te.
PILATO - Per me?
CLAUDIA - Si, per te. Per noi. Per tutti noi. Ieri sera, quando me ne sono andata dopo cena, mi sono voltata a guardarti, ti ricordi? E tu mi hai sorriso. Ero felice, ero sicura di averti ritrovato dopo tanto tempo. Ti aspettavo in camera mia. Quando è venuto Rufo a dirmi che saresti rimasto nella torre perché avevi delle noie con quelli del Sinedrio. Ho sentito che stava per succedere qualcosa di molto grave. Volevo correre subito da te per dirti di stare attento, di non fidarti. Volevo rivedere il tuo sorriso...Invece è stato l'ultimo. Ora so che non mi sorriderai più così...lo so. (Continua)

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #8 il: Maggio 16, 2014, 07:35:03 »
Molto bene, scritto pieno di suspance e sinceramente pieno di proposte di approfondimento. Questo Gesù mi piace, e anche Pilato. :)

Continuo a non capire come mai sia stato cancellato.  :mah:

vasco spagnoli

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #9 il: Maggio 16, 2014, 10:39:54 »
Penso sia stato per questioni tecniche.

vasco spagnoli

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #10 il: Maggio 16, 2014, 11:37:18 »
(VII) PILATO - Ma che dici? Non capisco. Perché non dovrei più sorriderti?
CLAUDIA - E' cambiato tutto, anche noi siamo cambiati. Non avremo più pace. E' innocente! Quell'uomo è innocente come un agnello. Vogliono farlo a pezzi ed è innocente.
PILATO - Non è così semplice, Claudia. Quell'uomo è un ferro rovente. Non sta nelle regole. Non si difende, non accusa. Ti porta su un terreno irrazionale in cui ostinarsi a voler essere giusti significa fare la parodia della giustizia. E' un sedizioso, Claudia, ed è colpevole. Ma hai continuamente l'impressione che non sia questo il problema. E ti senti stupido, impotente...un carnefice! E' pazzo, Claudia. E se non è pazzo non capisco più niente, non capirò più niente.
CLAUDIA - (Dopo una pausa) C'erano anche dei soldati romani stanotte a prenderlo?
PILATO - (Si scuote) Eh?...Si, ma non sono intervenuti.
CLAUDIA - E' tutto quello che sai?
PILATO - Perché, cosa c'è ancora?
CLAUDIA - TRu sapevi che l'avrebbero arrestato?
PILATO - No, pensavo che mi avrebbero chiesto l'autorizzazione.
CLAUDIA - Chi l'ha ridotto in quello stato?
PILATO - La polizia del Sinedrio, non i nostri.
CLAUDIA - L'hai guardato negli occhi?
PILATO - Claudia, non guardarmi come se fossi un barbaro irresponsabile. Sono io che voglio chiederti una cosa. L'avevi mai visto prima d'ora?
CLAUDIA - L'avevo visto una volta sola.
PILATO - Quando?
CLAUDIA - Martedì scorso, passando davanti al Tempio...
PILATO - Da sola?
CLAUDIA - Cestia era con me. C'era una grande folla, mi sono avvicinata. Stava parlando, ma era di spalle, in piedi.
PILATO - Perché non me l'hai detto? Perché noi due  non abbiamo mai parlato di queste cose? Che diceva?
CLAUDIA - Gridava "Cadaveri viventi!"
PILATO - A chi gridava?
CLAUDIA - Non lo so.
PILATO - E sei rimasta colpita?
CLAUDIA - Si, ma non per quello che diceva. Non capivo bene e anche se capivo non riuscivo a collegare quello che diceva con me stessa, con la mia vita. Forse perché anch'io sono un cadavere vivente. Forse lo siamo tutti. Le nostre superstizioni, la nostra cupidigia, i nostri egoismi, la pace romana...Come se la vita durasse all'infinito...Non so, ho provato vergogna. Ea solo in mezzo a quella gente che non capiva, come me. Era lontano e solo. E anche miserabile e odioso. IO non ero con lui quella mattina, nessuno era con lui, nemmeno i suoi, credo. Tutti lo temevano soltanto, come me.
PILATO - Cerca di ragionare, Claudia. Tu hai una mente limpida. Tutto quello che quell'uomo diceva va visto in rapporto a questo paese. E questo è un paese tetro, Claudia. Qui noi non siamo liberatori, siamo oppressori. A questa gente non abbiamo lasciato altro che la religione, come diversivo e come consolazione. Basta andare per le strade per vedere la gente che si strappa i vestiti intorno a un pezzente qualunque in preda a delirio profetico! E' il loro modo di protestare contro di noi, gli invasori, e di nutrire sotto sotto speranze insensate.  Quest'uomo, Yesciua, non è che lo strumento consapevole di questa protesta. Perciò è politicamente pericoloso. E' inutile che mi guardi così, non so cos'altro dirti. Quello che mi ha colpito di più è il modo in cui parla della morte. Parla della morte come della vita. E' un irresponsabile. Ostenta il suo martirio. Sembra più un mago orientale che un filosofo o un maestro rabbinico.
CLAUDIA - Ascoltandolo scopri che potresti essere un altro. Non migliore o peggiore, diverso, semplicemente diverso. Sembra che la realtà si dilati. Poi ti accorgi che sei soltanto più solo, ma non infelice! Da dove credi che venga il suo coraggio?
 

vasco spagnoli

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #11 il: Maggio 16, 2014, 15:49:33 »
(VIII) PILATO - Ne parleremo, Claudia, ne parleremo. Io sono abbastanza scosso, ma non sconvolto. Cosa credi? Sono molto solo anch'io. E in questa faccenda più che mai. C'è sempre un momento in cui mi si chiede di decidere. E' sempre stato così, ho sempre dovuto decidere per me e per gli altri. Questa volta mi ripugna e non so perché. Forse perché conciliare la politica con la salvezza del genere umano è al di là delle mie forze. E non capisco nemmeno che cosa significhi. Mi sembrano i discorsi di certi filosofi greci che mi annoiavano già quando avevo venticinque anni. (Claudia si avvia per uscire, in silenzio) Claudia, tu credi in quell'uomo?
CLAUDIA - Io sono dalla tua parte. Contro di lui.
PILATO - Io non sono contro di lui.
CLAUDIA - Tu sei contro di lui , come tutti. Perché per essere con lui bisogna distruggere tutto. E non ti dà tregua. Ti guarda e la sua pietà non è consolante. Anche quelli che stanno con lui gli sono contro. Gli stanno vicini soltanto perché aspettano il miracolo, perché vogliono essere consolati e protetti. E sperano che un giorno alzerà una mano e ridurrà in cenere i loro nemici. E invece è il contrario.
PILATO - Stai diventando una dei suoi.
CLAUDIA - Se fosse così stanotte non avrei pensato di suicidarmi.
PILATO - Suicidarti? Stanotte? Ma se hai detto che eri felice!
CLAUDIA - E' vero, ero felice.
PILATO - Allora, perché volevi morire?
CLAUDIA - A un tratto mi sono sentita male. Non riuscivo a dormire, mi sentivo soffocare. Pensavo all'assurdità della vita: i figli che non ho avuto, te che non ho...Mi sono affacciata alla terrazza, sulla città. La luna, il vuoto...E 'odore degli agnelli che stanno per essere uccisi. I loro belati. E tutta quella gente ammucchiata per le strade, che dormiva o sognava. E nelle case i ricchi, i sacerdoti, gli schiavi...Tutti uguali. Anche loro tutti pronti per la morte. Era buio fitto, laggiù nella valle del Cedron. Ho pensato a lui...e l'ho visto.
PILATO - Come l'hai visto?
CLAUDIA - Ha voltato il viso e mi ha guardata. Il viso era pieno di sangue che zampillava a fiotti. Mi ricordo che ho pensato : lo uccideranno. Ho chiuso gli occhi e ho visto gente che correva per le strade ridendo e gridando, correva a bagnarsi del suo sangue. Un'orgia terribile che travolgeva anche te e ti separava definitivamente da me. Mi ricordo che ho pensato: non voglio vedere questo, non voglio essere testimone...E' stato allora che ho pensato al suicidio. (Si smarrisce) Ma a questo punto c'è un vuoto. Non ricordo altro. Fino a quando ho sentito i servi che correvano qua e là per la casa, dicendo che il Nazareno era stato preso e frustato e che tutti si aspettavano che distruggesse il Tempio. Da fuori veniva rumore di gente, la città si era svegliata di colpo e tutti gridavano. Non sapevo cosa pensare. (Pausa) Poi è venuta una donna di Cafarnao...
PILATO - La conoscevi?
CLAUDIA - No. E' una che segue il Nazareno.
PILATO - E perché è venuta da te?
CLAUDIA - Non lo so. Forse pensava che potessi fare qualcosa. Ma non so come facesse a sapere che io...
PILATO - Cosa ti ha detto?
CLAUDIA - Mi ha detto: manda a dire a tuo marito che non si macchi del sangue di un innocente. Le ho chiesto: tu sai chi è il Nazareno? Yesciua è il Cristo, mi ha risposto. E poi mi ha raccontato di essere stata presente due settimane fa, quando i Nazareno ha resuscitato un uomo a Betania.
PILATO - Tu ci credi alla resurrezione di quell'uomo?
CLAUDIA - Io credo che quella donna abbia visto quello che mi ha detto di avere visto.
PILATO - Certo, Claudia, certo. (Le fa una carezza)
CLAUDIA - Tu cosa gli hai chiesto al Nazareno?
PILATO - Gli ho chiesto cos'è la verità.
CLAUDIA - E lui ti ha risposto?
PILATO - Si, ma con un sofisma. Direi che non mi ha risposto.
CLAUDIA - Se ti avesse riposto: la verità sono io, io che ti parlo. Tu cosa avresti fatto?
PILATO - Non gli avrei creduto. L'uomo non è un'astrazione. L'uomo è il mondo dell'uomo, è la sua vita, la sua religione, la sua civiltà.
CLAUDIA - (Lo abbraccia) Meno male, meno male.
PILATO - Che c'è?
CLAUDIA - Mi sentivo indegna di pensarla così anch'io. (Si avvia per uscire)
PILATO - Non mi saluti?
CLAUDIA - (Lo baca su una guancia) Vedi? Non sorridi più. (Esce)
Continua.

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #12 il: Maggio 17, 2014, 15:37:30 »
(IX) PILATO - (Al pubblico) La piazza intanto si scaldava, voleva lo spettacolo che gli era stato promesso. Il Sinedrio aveva fatto un lavoro di cesello per aizzare la gente. Avrei anche potuto decidere di defraudarli dello spettacolo, scegliendo una via di mezzo: la flagellazione, per esempio. Ma mi ripugnava. Il Nazareno avrebbe anche potuto restarci sotto le frustate e non sarebbe stato il primo. Forse ci sarei arrivato ma per il momento scartai l'idea della flagellazione. Decisi di parlare alla folla. (Viene sul proscenio e si rivolge alla folla in tumulto) Dopo quanto ho visto e sentito, la mia conclusione è la seguente: Yesciua il Nazareno è pazzo. Sembra appena uscito dalla torre di Babele. (Pausa) Fra me e voi c'è ben poco in comune. Tutto ci divide: la legge, la religione, la razza, la lingua...E voi stessi siete divisi tra voi. Ecco perché questa terra che è vostra, non vi appartiene. E non avete pace. Non mi illudo che la pace di Ponzio Pilato sia per voi vera pace. Il fuoco della vostra liberazione, del vostro riscatto, covava sotto la cenere. Ma da un paio d'anni è divampato nel nome di questo Yesciua. E io mi sono trovato inaspettatamente dalla vostra parte a buttare acqua sullo stesso fuoco. E ho scoperto che abbiamo qualcosa in comune, l'amore per la vita. Amare la vita significa salvare il mondo. Quest'uomo invece vuole morire per salvare il mondo. Questo non lo capisco e non lo capirò mai. Ma non posso condannare un uomo soltanto perché non lo capisco. E' un bestemmiatore del vostro dio? E' il distruttore del Tempio di Mosè? Voi lo dite ed io vi credo. Ma nel contempo dichiaro la mia incompetenza. Roma non conosce il delitto d'eresia. Perciò dovete giudicarlo voi secondo la vostra legge. (Alte urla dalla piazza, che sfumano lentamente quando entra Caifa).
CAIFA - Il tu discorso è fatto per mettere dei dubbi, non per scioglierli.
PILATO - I nostri accordi non erano questi. L'arresto del Nazareno doveva apparire come una normale operazione di polizia. Tu, invece, hai fatto ricorso alla piazza per forzarmi la mano. Ora un processo regolare non conviene più a nessuno.
CAIFA - Occorre un processo d'urgenza. Arresto, accusa, confessione e condanna con inflessibilità militare. Noi da te vogliamo un verdetto, anche se di assoluzione.
PILATO - Non fare il furbo con me, Caifa. So bene cosa pretendi da me.
CAIFA - Quest'uomo ha offeso la chiesa, che è la buona coscienza della gente.
PILATO - Io faccio finta di credervi e ve lo rimando. Fatene quello che volete.
CAIFA - Secondo la nostra legge quest'uomo merita la morte. Ma noi non ne abbiamo l'autorità giuridica. Tu sai benissimo che chiunque si proclami Messia in Israele, intende proporsi al popolo come pretendente al potere politico e di conseguenza come rivale di Cesare.
PILATO - Cesare non mi ha mandato qui a crocifiggere dei matti.
CAIFA - Quest'uomo è venuto a Gerusalemme a predicare la rivoluzione e noi due, insieme, l'abbiamo fermato. Se improvvisamente cambi idea e parli in suo favore è segno che non stai dalla parte di Cesare.
PILATO - (Sorride) Hai una bella paura, eh?
CAIFA - La mia paura dovrebbe essere anche la tua, Procuratore.
PILATO - Certo, come no? Il bello è proprio questo. (Continua a sorridere) Il bello è che se mettiamo un piede in fallo perdiamo il posto. Tu il tuo, io il mio. Questo piccolo uomo ci spazza via entrambi. Abbiamo fatto tutti i nostri piani per fermarlo ed ora che l'abbiamo nelle mani, ci accorgiamo che scotta, brucia! Ti ho sempre considerato un uomo intelligente, Caifa, freddo. Per questo fino ad oggi ci siamo intesi, perché avevamo una cosa in comune, non volevamo perdere il posto. Ora ti guardo con disgusto. Mi vedo riflesso in te come in uno specchio e ti assicuro che non è gradevole..
CAIFA - Ti rendi conto che lo stai difendendo? Come se fosse davvero il figlio di Dio.
PILATO - Io non so di chi sia figlio. Ma so che nel diritto romano non c'è alcun divieto che proibisca a chiunque di chiamarsi figlio di Dio. (I rumori della piazza si fanno più forti) Se questa marmaglia,,pagata da voi, non sgombra,  la piazza diventerà un lago di sangue. Chiaro, Caifa?
CAIFA - Ci sarà sangue per le strade di Gerusalemme, procuratore. Sangue di agnelli e sangue di uomini. (Esce. Buio)
(Quando ritorna la luce, Claudia è seduta e Pilato è in piedi alle sua spalle)
PILATO - E' uno strano giorno questo. Ci sono delle brutte nuvole. Lampeggia anche, hai visto?
CLAUDIA - Pioverà.
PILATO - Forse sono soltanto nuvole di caldo.
CLAUDIA - E se andassi giù, a Cesarea?
PILATO - Se vuoi...
CLAUDIA - O preferisci che stia qui, con te?
PILATO - Come vuoi, Claudia. Se stai qui mi fai piacere, io non posso muovermi. (Qualcuno nell'altra stanza suona. Pilato si prende la testa fra le mani) Chi è che suona?
CLAUDIA - Cestia.
PILATO - (A grandi passi va verso una quinta) Cestia! (Il suono si interrompe
CLAUDIA - (Si alza, va vicino al marito e lo abbraccia) Ti amo, ti amo amore mio. NOn voglio che ti facciano del male.
PILATO - Claudia...
CLAUDIA - Non voglio che distruggano la nostra vita. Non lo permetterò.
PILATO - Non lo faranno. Nessuno può farci del male.
CLAUDIA - Non è vero, non è più vero. Non perdere la stima che hai in te stesso o non ci sarà più speranza. Stringimi, amore. Non mi abbandonare.
PILATO - (La abbraccia) Non succederà mai.
CLAUDIA - E' entrato nella nostra vita, per sempre. Non permettergli di distruggerci. Tu sei forte, devi essere forte,  per te. Non importa se non guardi più me, non perdere di vista te stesso, ti supplico.
PILATO - L'ho mandato a Erode.
CLAUDIA - Erode?
PILATO - In questi giorni è qui in città per le feste. Spetterebbe a lui, come tetrarca della Galilea, giudicare il galileo Yesciua.
CLAUDIA - L'hai fatto per prendere tempo?
PILATO - Anche.
CLAUDIA -  Tu sei convinto che sia innocente?
PILATO - Secondo la legge è colpevole.
CLAUDIA - Sono sicura che finirai per condannarlo.
PILATO - Anche lui ha detto la stessa cosa.
(Continua)

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #13 il: Maggio 19, 2014, 07:44:50 »
avvincente! Però non credo che Claudia possa dire martedì, non mi pare che chiamassero il giorni come facciamo noi ora. C'è qualche errore di stompa. Molto realista la conduzione dei dialoghi e i pensieri di Pilato. poveraccio, che si è dovuto prendere la responsabilità ( o non prendere a seconda dei punti di vista) della storia. Anche lui era un "destinato"!

vasco spagnoli

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Re:Pilato. Atto unico
« Risposta #14 il: Maggio 19, 2014, 10:34:30 »
Ho cercato di avvicinare il più possibile il linguaggio di allora al nostro. Forse non ci sono riuscito, ma l'intenzione era quella. Sugli errori di battitura ha perfettamente ragione, la colpa è mia che non rileggo mai ciò che scrivo prima di inviarlo. Su Claudia, le dirò che è il personaggio della piece che ha ricevuto più elogi, anche perché è in massima parte inventato. Le dedico il suo piccolo monologo.