Autore Topic: Raccolta differenziata  (Letto 1188 volte)

ectobius

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Raccolta differenziata
« il: Maggio 06, 2014, 16:36:46 »
Sommersi!
La raccolta differenziata non ce la fa più a ripulire… e allora perché non organizzare un parco dei rifiuti?, ordinato in colline ai lati di viali ben curati e tersi: rocce di cubi metallici; colline di carta pesta; distese desertiche di vetro triturato… e turisti… turisti… turisti paganti.
Un business!
Vrang!…Pang!…Puff!…Slam!... chioppettii tintinnii; chiasso di locomotive; trattori vagoni in manovra; autotreni autogru… Musica sempre!
La motorizzazione!, invade l’aera e lo spazio… risate lontane, urla giocose, un intero circo viaggiante di nani e ballerine, un rombo cupo di grancassa, e tutti ingoiati in un gran portale:
“Il luna park della monnezza!”.
Una cattedrale di plastica… le volte altissime, la cattedrale gotica della plastica pressata in blocchi… riflessi azzurrognoli: mica male l’atmosfera!
La liturgia è pronta: pronti al rito i sacerdoti benedicenti; un cuoco dalla grande tiara; assistenti di cucina; camerieri.
Introibo!
È l’assalto ai tavoli! Gnammano nel parco della mondezza!
Immense portate; scrofe ripiene; a tutta birra mandibole instancabili di obesi, diabetici incontrollati, dentiere traballanti… Gnam gnam!
E rutti e venti: peti al caviale, al barolo… al whisky e vodka! 
Neanche a metà cena i prostatici in fila al cesso… saltellano sul posto… pugni sulle porte
“Presto, porco cane!…”
Una pisciata un quarto d’ora!, e nemmeno completa, così che tra poco in fila di nuovo... saltellanti sul posto... pugni alle porte.
“Presto, porco cane!…”
A tavola non s’invecchia!
Ancora una bottiglia… plac, ploc, blub… smorfie con la bocca… glu glu glu tutti esperti sommelier: colore puro avvincente; gusto rotondo, profondo intenso ricco e persistente; retrogusto di mandorle amare e frutti di bosco…
finale balsamico!, chiusura su schiocco di lingua!
Applausi!
Caffè!… Grappino, limoncello… non la finiscono mai!
Fumo, fumo, fumo ‘Na nebbia! Fumo di sopra, vento di sotto!
Il solito cantante di protesta soffre le pene del vivere’sto coglione per i mali di questo mondo. Fa di quelle smorfie!, si agita.
E ‘sta gente l’ascolta entusiasta per l’ennesima volta; si eccita; urla; accendono fiammiferi; si accalcano.
Non ci si muove più Tutti compressi!, non si trova più la via del cesso e ci si piscia addosso.
E dalli che lui, il cantante di protesta, continua a soffrire… Ci ha le lacrime e raccoglie soldi che, dice, darà in beneficenza… Beneficenza un cazzo!
Largo! Largo! Che debbo andare al cesso!
Crescono, crescono, sono una massa. Gomito a gomito, avvinghiati allo slogan “uno per tutti tutti per uno”. Urlano si incendiano, fluttuano le braccia alzate… debbono afferrare qualcosa co’ ‘ste braccia?
Non afferrano nulla!
Luci, lampi, ritmo!
Una cannonata! Trema tutto.

Io non ho l’abbigliamento giusto, disoccupato, esodato, sporco indecente…  non mi è stato permesso sedermi alle tavolate, e mi ha preso una vertigine da fame.
Mi sono diretto al cassonetto dei rifiuti e sono lì con la testa dentro quando è arrivato il poliziotto.
“Cosa ci fai qui?.. Noi facciamo raccolta differenziata e nel cassonetto non ci potrai trovare niente!… Il tuo posto è al reparto R.O.!”.
E mi prende per la collottola… mi solleva che sono così leggero che gli basta una mano sola!
Rauss!!
Mi spinge lungo il canale, verso un’alta muraglia.
Sono docile, rassegnato, disposto ad affondare a testa china nella merda… non ho più niente e non posso non amare la merda.

(continua)

presenza

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Re:Raccolta differenziata
« Risposta #1 il: Maggio 06, 2014, 16:55:23 »
Siamo nient'altro che questo...

nihil

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Re:Raccolta differenziata
« Risposta #2 il: Maggio 08, 2014, 09:06:28 »
tristemente sarcastico; la metafora della grande abbuffata e il poveraccio a cui  non è consentito l'accesso e nemmeno quello al cassonetto è la macabra realtà. Tutti cercano di godere senza capire, senza essere critici, e gli altri si arrangino. E poi c'è il cantante pieno di soldi che piange le difficoltà. Quello è il peggiore.  ::) ;)

ectobius

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Re:Raccolta differenziata
« Risposta #3 il: Maggio 08, 2014, 10:13:34 »
Oltre il recinto!

In fondo ci sono le fiamme di un altoforno e a sinistra un terreno a prato rasato… più in là la luna, appesa, dondola su un deserto di polvere di vetro dove tutto brilla nel vuoto e avvolge comitive silenziose, lente e tristi in cammino verso miraggi lunari di un Sahara brillante sotto le stelle… e il deserto è più privo di vita del Sahara africano.

Reparto R.O.!

Il reparto Rifiuti Organici è la mia destinazione!
Una confusione di volti… una strana accozzaglia che si dimena… tutto un campionario ammassato confuso… è il magazzino caotico e polveroso dei rifiuti umani.
Membra in agitazione arrivano a ventaglio dalla montagna del rifiuto indifferenziato, laggiù in fondo, come polli chiamati al becchime, le braccia allargate.
Sorreggono con dita artigliate sacchetti di plastica gonfi e pesanti. Sono esageratamente coperti di stracci a strati e strati… gonfi come mongolfiere. Si intrecciano le loro traiettorie.
Vengono avanti, e quando incrociano la luce del grande incendio nell’alto forno sembrano quasi fondersi con esso in forma di goffe ombre di vapore giallastro.
Convergono tutti verso un tapis roulant che è stato appena messo in movimento velocissimo… procede verso l’alto forno e i fantasmi risorti dall’oltretomba lo inseguono con il pallore dei volti che assumono strane tonalità al riverbero delle fiamme della grande fornace.
Guance incavate!
Ombre inquietanti suscitate dalle fiamme si allungano, e sulla pelle tesa dei loro volti vanno a disegnare i teschi delle ossa dei morti di fame.
Sul tapis roulant viaggiano, velocissimi, gli avanzi del ristorante verso le fiamme della grande fornace a produrre energia.
Le larve… i dannati… si dimenavano nel girone infernale.
Si lanciano!
Afferrano ciò che possono correndo il rischio di finire sul tappeto ed essere trascinati alla cremazione… e ogni tanto qualcuno in realtà parte sul nastro verso il forno.
Recuperano avanzi da mangiare e stracci per ricoprirsi in ulteriori strati.
Si trascina tra loro una figura femminile: vecchia piccola ingobbita in un logoro cappotto nero che le arriva fin oltre le caviglie, fin quasi sotto le lunghe scarpe da clown.
Vi inciampa, infatti.
Corre e il cappotto le si apre sul davanti come due ali dispiegate al vento che la frenano nella corsa… tragico Angelus Novus!… buffo angelo della morte. Non riuscirà a prendere nemmeno un tozzo di pane, e morirà di fame… forse già il giorno dopo.
Cantano uno scomposto Dies Irae!
In quelle condizioni!, ne dovevano morire ogni giorno e nessuno di loro si chiedeva a chi sarebbe toccato… distratti  e sopraffatti da un unico pervasivo proposito:
“Sopravvivere!!”… comunque.

Come di fronte alla tela di uno squallido pittore astratto non si riesce a dare all’immagine un senso e non si riesce a passare, dalla generica ribellione del segno, al progetto della costruzione di una forma per un mondo nuovo… solo inquietudine. Così qui! e non trovi parole adeguate per descriverne la totale disperazione.

È notte!

Raccolgono i loro stracci e le borse di plastica.
Qualcuno accende un falò, e seguendo cerimoniali diversi, vanno a stendersi per dormire.

(continua)

nihil

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Re:Raccolta differenziata
« Risposta #4 il: Maggio 09, 2014, 08:32:38 »
sempre più triste descrivi una realtà vista nel mondo al TG, e non è fantasia. :(

ectobius

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Re:Raccolta differenziata
« Risposta #5 il: Maggio 09, 2014, 11:09:42 »
Sì, non è fantasia, non sono io il depresso, questi sono concretamente tempi tristissimi.

ectobius

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Re:Raccolta differenziata
« Risposta #6 il: Maggio 10, 2014, 11:31:13 »
Non molto lontano ho visto un ratto… uno strano ratto, grande almeno tre volte il più grande ratto mai visto. Ha zampe lunghe e scattanti Avanza lento e circospetto Ha fatto un balzo Ha afferrato alla gola un topo Si è allontanato rapido, la preda stretta in una strana dentatura di canini insanguinati.
Mi sono sdraiato anch’io, ma non riesco a dormire.
Le luci del luna park dall’altra parte della muraglia non arrivano fin qui, ma odo suoni e voci. Poi, come da una giungla che scoppia di vita e di morte, una risata terrificante che ad intervalli lacera il silenzio. Essa parte dagli spazi oltre la grande fornace e si estende stridendo fin qui, ed anche oltre. È a frequenza altissima, lacerante, e richiama alla mente l’ominoso urlo delle civette… ma sarà certamente una civetta gigantesca… un animale mutante, certamente.

Sono tutti sdraiati Coperti di stracci E arrivano in quattro con torce elettriche… Due di loro trasportano coperte; si avvicinano ai dormienti; controllano indirizzando la luce delle torce sui visi; coprono alcuni con una coperta.
Ora sono fermi accanto ad un mucchietto di stracci… si soffermano più a lungo e controllano sotto la luce delle torce… si chinano… tutti e quattro… accosciati… uno si rialza e si allontana e torna dopo poco accompagnandosi a un monaco in saio nero.
Lo avevo già notato, il monaco, aggirarsi nel gruppo dei miserabili… lo avevo notato perché il suo colorito era più sano, rubizzo quasi… per questo lo avevo notato... oltre che per l’abbigliamento.
Il monaco sosta in piedi vicino allo straccio con la testa china e le mani giunte… mormora; si china; tocca; si rialza; benedice.
Infine, ad un suo cenno, i quattro lo seguono in piccolo corteo, lui in testa. I due trasportano lo straccio sollevato da ascelle e gambe, gli altri due hanno preso le coperte. Percorrono una diecina di metri, fino ad un tapis roulant sul quale scaraventano lo straccio  umano che parte veloce a dare il suo contributo, misero, alla produzione di energia per il progresso, inseguito dai larghi gesti del monaco a disegnare croci nell’aere.
L’alba è livida più che ogni alba. La nebbia è un vapore lieve e fluttuante che grava sull’intero campo degli stracci che ora cominciano a muoversi… ondeggiano umidi come onde scure di un nero lago infernale denso di umori di putrefazione e secrezioni aliene che penetrano il sangue già denso e intossicato.
Il sole avanza pigro, indolente, solleva il vapore verso la sommità dell’immenso monte dei rifiuti indifferenziati, che sono in prevalenza tessuti e legno e dal quale sembra nascere la nebbia. E anche questo è tutto materiale combustibile per la grande fornace della produzione di energia.
La cima altissima del monte di monnezza si perde nella nuvola vaporosa stagnante che il sole non potrà sciogliere.

Gabbiani!

Hanno iniziato a svolazzare striduli e, più alti nel cielo, volteggiano grossi volatili neri dalle grandi ali che sono avvoltoi orrendi dai grandi e robusti becchi. Poi si sono posati qua e là gli avvoltoi… in attesa.
Una rondine perduta è afferrata al volo Un falco scende in picchiata su una preda che ha scorto.
Non odi il cinguettio di un passero, non lo stridere di una rondine Solo il gracchiare sgraziato degli avvoltoi e degli aggressivi gabbiani candidi, nati qui e che il mare non lo hanno mai visto.
Alla spicciolata, i dannati si sono levati e si sono tutti diretti alla montagna con i loro sacchetti di plastica.
Ho notato uno di loro che si è costruita indosso una specie di orchestra: una grancassa sulle spalle col batacchio legato ad una gamba che batte il tempo del passo… BUM… BUM… Dei piatti di legno in cima ad un asse che portano il tempo di un braccio… PLAC…PLAC… e un’armonica a bocca.
Tutti corrono su ritmo e musica di un’allegra marcetta.

(continua)

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Re:Raccolta differenziata
« Risposta #7 il: Maggio 11, 2014, 08:07:04 »
una società disfatta, non molto lontata da situazioni che ci mostrano alla tv, realtà dei paesi più poveri. E speranza ne rimane poca, per quelle genti e noi facciamo finta di non sapere. :(

ectobius

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Re:Raccolta differenziata
« Risposta #8 il: Maggio 12, 2014, 07:15:13 »
Io sono rimasto solo Sdraiato avvolto nella coperta e svuotato di energie.
Io!
Cosa c’entro?
Io!
Cerco di capire: vorrei non prendere queste cose sul serio… sono solo scherzi onirici della natura, mi dico… abbondanza di scherzi.
Sono inquieto, comunque, e chiudo gli occhi, poi li riapro di colpo nell’assurda speranza di veder apparire un nuovo scenario.
Sollevo il capo. 
Squallore è estremo!
E ho scorto il monaco seduto su un sasso che legge un libro nero, il breviario, reggendolo con la mano destra, mentre si infila distrattamente nel naso il dito indice della mano sinistra.
Con molta fatica mi sono levato e l’ho raggiunto e mi sono seduto in pratica ai suoi piedi.
Lui!
Con molta calma, senza mostrare la minima sorpresa, mi ha guardato negli occhi come a invitarmi a riferirgli ciò che già sapeva gli avrei detto.
“Padre… ho visto uno strano ratto Enorme! Con lunghe zampe e dentatura da carnivoro…”.
“Figliolo!… Ego te absolvo in nomine…”.
“Ma…?”.
 “Questo è il mondo creato e la creazione del Signore è continua… e DEVE! esistere”.
Io!
“… dicevo…”.
Lui!
“Guarda che esplosione di vita qui! Dove c’è vita c’è Dio… In quella fitta vegetazione laggiù vivono e si riproducono, al ritmo dei topi, creature come quella che hai visto, ma molto più sviluppate… grandi come grossi cani predatori. Sì, anche loro rientrano nel disegno del Signore… Dio ha consegnato la terra all’uomo perché la dominasse… Crescete e moltiplicatevi… Tutti!… ha detto! E la creazione continua nella Storia dell’Impero benedetto dal Signore… la Storia! Ha il senso designato dal Signore e se dovrà essere l’apocalisse, che sia!... Era scritto!… Ego te absolvo in nomine Patris et filii et spiritus sancti !!”.
E mi ha assegnato anche la penitenza.
Pater! Ave! Gloria! Mio amato e buon Gesù non ti voglio offender più!
La folle pretesa di mettere in chiaro qualcosa…

È già tardi?
Infatti!
È arrivata la notte!

La gran porta nelle mura è stata aperta nel pieno della notte, ed è apparso il gruppo dei cacciatori ecologici: tute mimetiche; caschi integrali con due grandi occhi scuri e sporgenti; visori per la visione notturna.t
Teste di insetto, avanzano decisi, armati di grossi fucili con cannocchiali.
Dall’altra parte del muro due grossi boati. Poi sono fuochi di artificio che vanno a disegnare nella volta vaporosa di velluto nero del cielo caleidoscopici disegni… e degli Ooooh! si levano dall’altra parte del muro, lo scavalcano, e gli Ooooooohhhh!!! arrivano fin qui ad intervalli, dal luna park.
Si sono tutti levati i rifiuti organici Gli occhi al cielo, ammirano, e non hanno abbassato gli occhi all’ingresso dei cacciatori ecologici, così che si sono trovati a fronteggiare il loro schieramento.
Obiettivo della caccia ecologica sono gli animali mutanti, ma anche questi qui… gli inutili!
I cacciatori hanno interpretato come un affronto questo essere guardati negli occhi di insetto.
Arroganza!
Intollerante pretesa di poterli guardare: gli occhi fissi nei visori sono una sfida!
A noi, la sfida?…
Voi!
I miserabili dovrebbero saperlo che ogni volta che osano sollevare lo sguardo debbono stare in guardia… essere pronti a difendersi evitando questo loro osare.
Uno degli straccioni viene colto improvviso da un impulso... si scuote dall’immobilità… è il clochard musicista che avanza suonando un valzer triste con l’armonica a bocca e portando il tempo con la gamba e il braccio... bum bum… plac plac!… Ma quelli aprono il fuoco e il musicista si infrange. Il ritmo accelera il tempo del braccio placplacplacplacplac !!… Cade a terra in frantumi l’intera orchestra.
La grancassa BUM!… BUM!
E basta!
La massa dei miserabili è in agitazione scomposta: errore madornale!
Di fronte alla belva bisogna restare immobili!, e infatti quelli hanno interpretato e sguainato gli artigli, pronti al balzo.
La vecchia ingobbita nel lungo sdrucito miserabile cappotto si è inginocchiata Due raggi le si sono posati sulla fronte Ha abbozzato un disperato cenno di commiato e ha detto:
“Grazie!!”. 
Due spari Due pallottole al rallentatore Il cranio è esploso come un grosso melograno precipitato dal quinto piano. L’anima della vecchia è una corona di spruzzi, un alone vaporoso che avvolge la piccola folla Il corpo sembra non più esistere, sparito nell’enormità del cappotto.
Ora è fuga disordinata, ed è quel che ci vuole per i cacciatori, infatti non c’è divertimento su un bersaglio immobile!
Raggi infrarossi si incrociano nel buio. Li inseguono. Gli spari li inseguono confusi al crepitio dei fuochi d’artificio, e anche le urla disperate di dolore sono coperte dal frastuono dei fuochi fantasmagorici.
Cascate di materiale organico umano si sollevano a scoppi verso il cielo e ricadono a pioggia e sono come la caricatura delle cascate di scintille dei fuochi d’artificio.
Infine hanno capito!
Si sono fermati!
Sono tutti distesi al suolo, gli stracci, immobili.
Le armi hanno taciuto, e quelli si sono avvicinati a controllare… a contare. Qualcuno ferito lo hanno finito con le baionette per non sprecare la dotazione di munizioni.
La decimazione è compiuta!
Necessaria!
I non colpiti sono invitati ad allontanarsi:
RAUSS!!
Ricompare il monaco benedicente.
I resti spappolati sono già depositati sul nastro trasportatore verso la fornace.
Missione compiuta!
Decimazione necessaria all’equilibrio sul piazzale.
Si avviano cantando, i cacciatori, verso il grande bosco.
Sono alieni che non si sentono assassini. Hanno dimenticato tutte le lezioni sul valore della vita umana… non sanno del senso di colpa; si sentono liberi forti potenti; lavorano e cooperano per l’armonia dell’equilibrio.
Indifferenti, non si sentono assassini!
Scrivono la Storia!
E la Storia la si scrive di notte usando la gente come materia prima.
La Storia che nel mattino radioso si farà maestra.


FINE

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Re:Raccolta differenziata
« Risposta #9 il: Maggio 13, 2014, 09:49:58 »
che dire...sei feroce nelle tue descrizioni e purtroppo è la realtà. Bravissimo, scrivi come se  fosse  fantascienza ma  è la vera storia. Ci sentiamo tutti innocenti, perchè vogliamo non vedere.

ectobius

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Re:Raccolta differenziata
« Risposta #10 il: Maggio 14, 2014, 08:16:38 »
Ni, siamo in piena sintonia... e tanto mi dà gran piacere.

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Re:Raccolta differenziata
« Risposta #11 il: Maggio 14, 2014, 17:13:42 »
 :beer: