(Ciro, un barbone mingherlino tutto pelle e ossa, sonnecchia su una panchina di un parco. Entra Mario, altro barbone, ma questo è alto e grosso: in altri tempi è stato pugile).
MARIO - Vieni con me, Ciro?
CIRO - Dove?
MARIO - In centro.
CIRO - A far che?
MARIO - A vedere il mondo.
CIRO - Ma che mondo vuoi vedere, se è tutto chiuso, fermo...morto?
MARIO - E' il nostro giorno, Ferragosto è il giorno della povera gente. La città è tutta nostra.
CIRO - Non ho la camicia. Ho la giacca ma non la camicia.
MARIO - Chi vuoi che ti veda? In giro non c'è nessuno. E poi quella canottiera ti sta molto bene.
CIRO - Perché non si vedono i buchi che ci sono.
MARIO - Tieni la giacca chiusa e nessuno vedrà i buchi.
CIRO - Sto bene qui. Vai tu, se vuoi.
(Mario siede accanto a Ciro)
CIRO - Prima è passata una comitiva di francesi...Quando facevi la boxe sei mai stato in Francia?
MARIO - (Mezzo appisolato) Si, si... Ci sono stato in Francia.
CIRO - A Parigi?
MARIO - (c.s.) A Parigi...Tanti anni fa...
CIRO - Ci avevi una donna?
MARIO - (Sospira) Si, ci avevo una donna a Parigi. Era piccola, ben fatta...Provava un grande piacere quando la sollevavo da terra per portare le sue labbra all'altezza delle mie. Rideva felice. E il suo riso pareva il canto di un usignolo, si spegneva solo quando la baciavo. Ma non mi amava. Voleva bene solo ai miei quattrini. Me ne succhiava a cappellate. Però era una gran bella figliola.
CIRO - Anch'io ho conosciuto delle donne belle. L'ultima è stata una dell'Esercito della Salvezza. Suonava l'armonium. L'ho vista un giorno in divisa, ero ubriaco fradicio. Mi disse parole dolcissime e mi invitò ad andare ad ascoltare i suoi concerti, nella sede dell'Esercito della Salvezza. Ci andai, credevo di trovarci tanta gente, invece c'ero solo io.
MARIO - Era italiana?
CIRO - No, svizzera.
MARIO - Era giovane?
CIRO - In divisa sembrava più vecchia. In borghese...si, in borghese sembrava una bambina. Mi disse "Non bevete più, Ciro, non bevete più".
MARIO - E tu che cosa hai fatto?
CIRO - Ho continuato a bere.
MARIO - Allora, non eri innamorato di lei.
CIRO - Non potevo.
MARIO - Perché?
CIRO - Era troppo bella, non sembrava vera, sembrava un angelo. Anzi, certe volte, ripensandola, mi sono proprio convinto che fosse un angelo.
MARIO - Ma tu ci credi agli angeli?
CIRO - Qualche volta.