Guardava dentro l'acqua tra i sassi e l'erba muschio, pensava e rifletteva l'immagine e il trasparente. L'andare e il ritornare, fruscio come di onde, e un gabbiano lontano all'orizzonte.
Tornava sui suoi passi, il mento al parapetto, gli occhi sempre più bassi, la testa a rimbombare, pensieri sempre gli stessi, contava come i suoi passi.
Così tra cielo e terra, un ciclo che si spende, quando in realtà tutto è niente.
Sognava dentro la mente, di lei e del mondo intero, del tutto ogni momento e il silenzio come un assenso. Senza bisogno d'altro tutto a portata di mano, allungava le dita sensazione infinita.
Credeva veramente del tutto fatto di niente, dell'uomo alla sua destra, del gatto sul davanzale. Immaginava il tempo riempiva senza fretta.
Così tra sabbia e mare, incrocio di colore mescolanza di odore, quando non c'è confine e tutto si rivela ancora una volta niente.