(IV) LUI - (Teso) Ti prego, dimmelo ora. Dimmi di stanotte.
LEI - Va bene. Sei pronto? (Lui annuisce) Finisco di fare la valigia poi torno qui e andiamo alla stazione.
LUI - Sarà pieno di gente, non possiamo correre rischi. Quindi prima ti do il tuo biglietto.
LEI - Parcheggio la macchina.
LUI - Nel biglietto è segnato il tuo posto nel vagone letto. Abbiamo due posti nello stesso scompartimento.
LEI - Tu entri per primo. Io ti seguo cinque minuti dopo.
LUI - Aspetti in fondo al binario.
LEI - Poi, due minuti prima che il treno parta, mi avvio lungo il marciapiede.
LUI - IO guardo ansiosamente dal finestrino. Ho paura che tu perda il treno.
LEI - Comincio a correre...
LUI - Ti vedo e comincio a calmarmi. (Alza la voce) Sono qui tesoro, sono qui. Quanta paura che tu perda il treno.
LEI - Ora sono qui, ce l'ho fatta. Siamo al sicuro sul treno.
LUI - (Chiude gli occhi) Continua.
LEI - Ci sediamo nello stesso scompartimento.
LUI - (c.s.) E io ti dico: perché non andiamo a cena?
LEI - Allora andiamo fino al vagone ristorante e ordiniamo.
LUI - (Si arrabbia) No, hai sbagliato. Hai saltato il pezzo dei bicchieri e delle posate.
LEI - Scusami. Siamo i primi ad arrivare nel vagone ristorante. I camerieri si inchinano e ci accompagnano al tavolo. I bicchieri e le posate brillano alla luce di piccole lampade.
LUI - Ma tu ti accorgi di una macchia sulla forchetta del pesce. (A un immaginario cameriere) Cameriere, questa forchetta è sporca.
LEI - E lui si profonde in scuse. Poi sparecchia il tavolo e lo riapparecchia di nuovo. Sono stata brava?
LUI - (A occhi chiusi, come in estasi) Si, sei stata molto brava. Che cosa mangiamo?
LEI - Manzo brasato in salsa tartara con crocchette di patate, pesce, formaggio e saint honorè.
LUI - Da bere, un vino bianco. Un buon Valpolicella ci starebbe bene.
LEI - E poi il caffè e l'ammazza caffè: tu una grappa, io un limoncello.
LUI - Però non perdiamo troppo tempo con il caffè.
LEI - Giusto. Io torno nello scompartimento e mi preparo per la notte.
LUI - (A occhi chiusi) Siiiii...
LEI - Mi tolgo i vestiti, mi metto la camicia da notte, mi pettino i capelli e mi sdraio nella cuccetta inferiore.
LUI - (c.s.) E poi?
LEI - Arrivi tu. Ti prepari per la notte e poi ti stendi accanto a me. Si sente soltanto il rumore del treno sulle rotaie. E noi stiamo vicini, molto vicini, molto vicini...
LUI - (c.s.) Siiiii...
LEI - Ora devo andare a prendere la valigia?
LUI - (In silenzio le porge una busta, lei la prende, vi fruga dentro con le dita) Cinquanta, come al solito.
LEI - Ci vediamo il mese prossimo?
LUI - Te lo farò sapere. (Si alza e se ne va a capo chino)