Tutto aveva un suo disegno e quella notte le portò consiglio. Sognò di maghi, fate e streghe e l'indomani svegliandosi si sentì strana, mise i piedi fuori dalle coperte e se ne andò in bagno. Una strana euforia sentiva addosso come fosse un vestito buono riposto nell'armadio e da tempo dimenticato. Aspirò quella brezza nuova, e si affacciò alla finestra con la sua tazza in mano. Guardò di qua e di là e finalmente prese una decisione.
Come dopo una gran dormita, come dopo un pranzo a portate diverse, la novità del senso legato al momento, l'eccitazione per averlo colto, niente e nessuno a farle da bastone, lei solo un'imbarcazione in mezzo al mare calmo, colore verde come di fondali che parlano di pesci, coralli e alghe.
Alzò la testa quasi fosse in acqua e tutto le arrivò come ovattato e distante. Alzò la testa e si portò in avanti, scorse tutto e di tutti non le importò più niente. Ciò che la spinse fu la verità strana, quella che aveva dentro senza che avesse avuto mai il coraggio di metterla all'esterno.