Autore Topic: Le nostre valigie  (Letto 548 volte)

presenza

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Le nostre valigie
« il: Marzo 30, 2014, 23:37:11 »
Sono tante le valigie sparse in giro per il mondo, chi le porta le indossa come si fa con l'abito della mattina prima d'andare a lavorare. E dentro ad esse si trova di tutto: un soprammobile, o il mobile di casa, il profumo buono della domenica, la lampada del soggiorno o la sveglia col suo comodino, i cereali della mattina a colazione, il libro che non si è finito, una scarpiera piena o l'armadio a muro che straripa di vestiti e sciarpe. Alcuni le chiamano case, in verità sono valigie aperte che si chiudono solo   quando il proprietario finita la sua vita cede le chiavi e tutto ricomincia. Ognuna di esse ha la sua storia, sembrano mute all'apparenza, e invece parlano quando glielo chiediamo. Sono tra le più varie, piene di tanto e tutto, essenziali per alcuni, disordinate per altri, in affitto o di proprietà secondo i casi. Chi non ce l'ha va in giro per le strade a mani nude, alcuni non la vogliono nemmeno  perché porta radici, e quante abitudini là dentro. Sono valigie depositate su nella soffitta, tra loro non si conoscono eppure vorrebbero viaggiare, avere addosso uno di quei visti che mettono sul passaporto per dire qua ci sono stata!
In verità stanno ferme per anni, poi viene qualcuno e le disfa senza pensarci molto, o aggiusta qua e là qualche passante mentre tenta di farsi raccontare la sua storia.
La mia l'ha raccontata cento volte perché ogni volta non la sto a sentire indaffarata come sono a mettere tutto in ordine senza riuscirci poi, così tanto bene come si conviene.
« Ultima modifica: Marzo 30, 2014, 23:43:04 da presenza »

nihil

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Re:Le nostre valigie
« Risposta #1 il: Marzo 31, 2014, 08:18:44 »
sono le valige custodi della nostra vita, e che tristezza vedere quelle abbandonate, mezze svaligiate, morte anch'esse! :rose:

ectobius

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Re:Le nostre valigie
« Risposta #2 il: Marzo 31, 2014, 10:06:48 »
"... mettere tutto in ordine senza riuscirci...".

Mie care! e debbo rispondere almeno ad uno degli spunti intriganti che proponete.
Scusate se sarò stato prolisso... e pessimista.

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Sono falso e balbetto frammenti di frasi.
La valigia mi sfugge di mano.
Cade e si apre sul selciato.
Un voluminoso ammasso di fogli annodati in un telo bianco cade e si apre, e altri fogli sciolti vanno a perdersi nel vento Un vento improvviso li scompiglia Fogli fittamente scritti a matita Calligrafia convulsa Alcuni stropicciati Alcuni imbrattati.
Riesco a trattenerne alcuni al vento Con affanno Alcuni debbo rincorrerli mentre volano come gabbiani impazziti Balbettio di caotici indecifrabili scarabocchi Cancellature non perfettamente coprenti Come un dire e non voler dire Dubbio di non sapere ciò che volevo dire.
Li raggruppo li stringo, i fogli che riesco ad afferrare Stropiccio in disordine con entrambe le braccia Chinato li spingo col petto e li rinchiudo nella valigia Non c’è più ordine Risulteranno illeggibili… per sempre!
Un foglio sfuggito vortica alto e bianco e va ad impigliarsi in un ramo e svolazza a mo’ di bandiera bianca Solo per un attimo… il segno di resa come fuga impossibile dalla certezza del disastro che si compie.
Si disincaglia dal ramo Riprende il volo Scompare.
Non c’è altro nella valigia oltre questi fogli scarabocchiati Potrei abbandonarla sul selciato. La riapro, allento i legacci, e lascio volare al vento tutto il contenuto Ne seguo il volo per un po’… infine distolgo lo sguardo.
Qualcuno sconosciuto, a grande distanza forse catturerà al vento un foglio e leggerà Tenterà inutilmente di ricostruire Interpreterà magari in forma di opera buffa… Chissà!
E riprendo il cammino del ritorno nel poco tempo capriccioso prima della notte fonda.
Provo l’angoscia del ritorno vuoto, smemorato... non mi riesce di dar forma al disagio... mi fermo… qualcosa comincia a muoversi all'interno del mio corpo… All'interno!... qualcosa sorto in alto… nel cranio… un pensiero?... indefinito… fuori controllo… mentre qualcosa di più concreto di un pensiero si è comunque messo in movimento… un moto fisico… concreto… Sì, un moto!… Corposo... ne posso seguire il percorso lungo il corpo.
Sceso dal cranio alla gola mi ha provocato una stretta che lentamente si è poi trasferita al petto ed avanza Va ad indugiare nello stomaco, accompagnandosi a una sensazione prolungata di nausea Conquista infine il ventre… avanza sul lungo percorso del tenue e del crasso con movimento intermittente… a crampi Indugia… a tratti su un crampo si comprime… rinvigorisce… riespande ad ogni sosta… procede… cresce…
Enorme!
Su un crampo sono costretto a piegarmi sul busto, e, sotto la pressione aggiunta dall’esterno, il gas… era gas!... mi esce dal culo con fragore in forma di una ormai prevista esplosione… una terrificante scorreggia vortica libera nell'aria col rimbombo di un tuono… rimbalza in eco ripetuta sulle facciate degli alti edifici e sulle finestre chiuse e indifferenti e buie… va a spegnersi, infine, in un lungo brontolio, temporalesco e bagnato... in breve volo irregolare va a perdersi sul selciato in forma di resti di un palloncino sgonfio.



« Ultima modifica: Marzo 31, 2014, 11:47:23 da ectobius »

presenza

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Re:Le nostre valigie
« Risposta #3 il: Marzo 31, 2014, 17:36:17 »
Trovo interessante questo esercizio letterario sorto spontaneamente, quello cioe' di rispondere con uno scritto diverso sullo stesso tema, mi suggerisce la forma della tenzone che in questo caso non e' poetica, ma in prosa. Anche ciro ha risposto ad un mio scritto con uno scritto in versi. A questo punto sarebbe interessante continuare a proporre un tema e come nella tenzone rispondere in prosa o in versi.

nihil

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Re:Le nostre valigie
« Risposta #4 il: Marzo 31, 2014, 20:58:21 »
un ectobius tra il sacro e il profano. :happy: Bentornato.

sì, sarebbe in teressante continuare il tema delle valige. Appena ho tempo mi ci provo.  :Ppp:

presenza

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Re:Le nostre valigie
« Risposta #5 il: Marzo 31, 2014, 23:04:45 »
nihil puoi proporre uno scritto nuovo e non rispondere necessariamente al mio...

ectobius

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Re:Le nostre valigie
« Risposta #6 il: Aprile 01, 2014, 10:21:29 »
Grazie per la riaccoglienza.
Ed è un piacere per me ritrovarvi: sempre attive, garbate, pensanti, stimolanti. E infatti l’dea di Giusy (il tuo di nome è Giusy, Pre?... o sbaglio?) è affascinante e certamente apporterà nuova vita letteraria al sito.
Io ci sto!

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A frotte!, uomini donne bambini e valigie di cartone e fibra legate con lo spago.
Sono calate dai finestrini di un treno di terza classe, le valige, ed accolte da indaffaratissimi piccoli uomini.
Una valigia cade… si apre. Sulla banchina spudoratamente mostra il suo contenuto che è un pezzo del paese abbandonato: un caciocavallo, due soppresse… una bottiglia d’olio miracolosamente intatta… due barattoli di olive in salamoia… un serto d’aglio e  due di peperoncini rossi… una “panella” di pane nero e una bottiglia di vino...
Un piccolo uomo si affretta nell’impresa disperata di ricomporre il suo mondo. Pesano tonnellate tutte le altre valigie, e hanno tutte lo stesso contenuto… briciole sudate di una vita… e anche qualche vecchia foto ammuffita di antenati con i baffi.
È indaffarato l’omino e, nel piegarsi, mette in mostra una toppa sui pantaloni, una toppa precedentemente coperta da una giacchetta striminzita… una toppa rossa a livello del sedere: la bandiera rossa dell’illusione se l’è messa sul culo… con rispetto parlando.
« Ultima modifica: Aprile 02, 2014, 09:55:57 da ectobius »