Autore Topic: il garofano verde di Oscar Wilde  (Letto 3963 volte)

vasco spagnoli

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il garofano verde di Oscar Wilde
« il: Marzo 21, 2014, 11:30:25 »
Nei suoi ultimi giorni di vita Oscar Wilde racconta la sua tragica odissea.
« Ultima modifica: Marzo 21, 2014, 11:42:42 da vasco spagnoli »

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #1 il: Marzo 21, 2014, 12:50:44 »
bentrovato Vasco!
Oscar fu una persona profondamente triste, il famoso Ritratto di Doria Gray, era la storia del suo amore.

vasco spagnoli

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #2 il: Marzo 21, 2014, 14:07:16 »
Mi spiace che non venga pubblicato. E' un monologo molto triste.

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #3 il: Marzo 21, 2014, 14:27:21 »
come sarebbe a dire che non viene pubblicato?

Comunque ho letto la sua biografia, e ho dovuto interrompera la lettura, era troppo tristissima.

vasco spagnoli

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #4 il: Marzo 22, 2014, 19:17:54 »
Non so per quale motivo non venga pubblicato. Io l'ho inviato ma non c'è. Mi dispiace.

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #5 il: Marzo 22, 2014, 20:13:55 »
era un video? quello non viene fuori. Prova con una parte del  testo se lo trovi, io non sono riuscita a trovarlo.  ;)

presenza

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #6 il: Marzo 22, 2014, 23:38:58 »
Per esattezza letteraria il romanzo Il garofano verde fu scritto da Robert Hichens. Riporto qui di seguito commento e prefazione dell'edizione Longanesi del 1953.

Il libro più impertinente che si sia mai pubblicato in Inghilterra, così fu definito quando apparve nel 1895. Esso infatti prende di mira con ironia i personaggi principali di quello strano movimento estetico che ebbe in Oscar Wilde il suo maggior poeta ed eroe. Il libro uscì anonimo e che l'autore fosse Robert Hichens, allora appena ventinovenne, lo capirono solamente i due interessati: Oscar Wilde, appunto, e Lord Alfred Douglas, che la presero con spirito.

Lord Reginald Hastings ed Esmé Amarinth sono i due nomi sotto i quali si nascondono i due protagonisti, Lord Douglas e Oscar Wilde, ne Il Garofano verde. Il racconto è davvero esile, si tratta in realtà della descrizione della vita sociale (molto mondana) della Londra elegante di fine secolo. Non mancano le battute spiritose, i paradossi, le audacie di un gruppo sociale che stava passando dal tetro periodo vittoriano alla liberalità del periodo edoardiano; il tutto narrato sotto forma di motti di spirito e brillanti conversazioni. Molte parti sono parafrasi dei discorsi pubblici di Oscar Wilde, e si riconoscono senz'altro se non le sue battute, almeno quelle che potrebbero passare per le sue battute. Un vago accenno di trama può essere la storia che sta alla base di tutta questa mondanità, cioè la richiesta di matrimonio che Lord Reggie fa a Lady Locke, venendone respinto, nel finale del libro, ma sappiamo che si tratta in realtà di un mero espediente di Hichens per mettere in bocca al personaggio di Lady Locke quello che deve essere stato il suo pensiero nei confronti di questi esteti che credevano, col solo apporre all'occhiello un garofano verde, di rivoluzionare il pensiero. "
« Ultima modifica: Marzo 22, 2014, 23:46:17 da presenza »

vasco spagnoli

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #7 il: Marzo 23, 2014, 09:56:52 »
Il mio non è un romanzo, è un lungo monologo che ho tratto principalmente dal "De profundis" ma anche da vari scritti di Oscar Wilde.

vasco spagnoli

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #8 il: Marzo 23, 2014, 10:32:23 »
(La scena è in penombra. Scopriamo un tavolino, un paio di vecchie sedie impagliate, uno sgangherato comò, un letto fatiscente su cui è sdraiato Oscar Wilde. La stanza è un tugurio. Oscar fuma lentamente una sigaretta, mentre udiamo, amplificato, un dialogo che si svolge fuori scena. OSCAR: Alfred, ho bisogno del tuo aiuto. BOSIE: Quando mi chiami Alfred capisco che vuoi del denaro. OSCAR: Alfred, Bosie caro, stanno per buttarmi fuori dall'albergo. BOSIE: Il tuo ragazzo di turno fa troppo rumore? Oppure sei tu che fai troppo rumore? OSCAR: Sai quanto mi costi parlare di questioni finanziarie. BOSIE: Soltanto quando ti riguardano, Oscar, solo quando ti riguardano. OSCAR : Ti prego Bosie, non profanare la nostra amicizia con parole di disprezzo. BOSIE: La nostra amicizia, come la chiami tu, è stata profanata fin dall'inizio. OSCAR: Sarò franco, Bosie, ho bisogno di soldi, ne ho un bisogno disperato. Il proprietario dell'albergo minaccia di farmi andare in prigione per debiti. BOSIE : Oscar, accampasti la stessa scusa anche il mese scorso. OSCAR: Davvero? Mi dispiace. E' la dimostrazione di come la fantasia sia andata completamente esaurendosi per effetto della miseria. La situazione tuttavia non cambia. Dipendo dal tuo buon cuore. BOSIE: Sai una cosa, Oscar? Ti comporti come una prostituta. (Sentiamo una porta sbattere. Luce piena sulla scena. Oscar si siede sulla sponda del letto con la faccia tra le mani).
OSCAR - Ah, Bosie, Bosie!... (Si alza, è stanco, siede dietro il tavolo su cui c'è l'occorrente per arsi le sigarette. (Al pubblico) Ecco a che punto sono ridotto...Approssimativamente vivo, ma vivo...Anche se non so ancora per quanto...A Parigi, sotto falso nome, in un buco fetido a leccarmi le ferite, come un  cane bastonato.............................

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #9 il: Marzo 23, 2014, 20:15:09 »
(La scena è in penombra. Scopriamo un tavolino, un paio di vecchie sedie impagliate, uno sgangherato comò, un letto fatiscente su cui è sdraiato Oscar Wilde. La stanza è un tugurio. Oscar fuma lentamente una sigaretta, mentre udiamo, amplificato, un dialogo che si svolge fuori scena. OSCAR: Alfred, ho bisogno del tuo aiuto. BOSIE: Quando mi chiami Alfred capisco che vuoi del denaro. OSCAR: Alfred, Bosie caro, stanno per buttarmi fuori dall'albergo. BOSIE: Il tuo ragazzo di turno fa troppo rumore? Oppure sei tu che fai troppo rumore? OSCAR: Sai quanto mi costi parlare di questioni finanziarie. BOSIE: Soltanto quando ti riguardano, Oscar, solo quando ti riguardano. OSCAR : Ti prego Bosie, non profanare la nostra amicizia con parole di disprezzo. BOSIE: La nostra amicizia, come la chiami tu, è stata profanata fin dall'inizio. OSCAR: Sarò franco, Bosie, ho bisogno di soldi, ne ho un bisogno disperato. Il proprietario dell'albergo minaccia di farmi andare in prigione per debiti. BOSIE : Oscar, accampasti la stessa scusa anche il mese scorso. OSCAR: Davvero? Mi dispiace. E' la dimostrazione di come la fantasia sia andata completamente esaurendosi per effetto della miseria. La situazione tuttavia non cambia. Dipendo dal tuo buon cuore. BOSIE: Sai una cosa, Oscar? Ti comporti come una prostituta. (Sentiamo una porta sbattere. Luce piena sulla scena. Oscar si siede sulla sponda del letto con la faccia tra le mani).
OSCAR - Ah, Bosie, Bosie!... (Si alza, è stanco, siede dietro il tavolo su cui c'è l'occorrente per arsi le sigarette. (Al pubblico) Ecco a che punto sono ridotto...Approssimativamente vivo, ma vivo...Anche se non so ancora per quanto...A Parigi, sotto falso nome, in un buco fetido a leccarmi le ferite, come un  cane bastonato.............................


Bene, hai riammesso Oscar nei nostri ricordi. Grande uomo che ha pagato il suo genio e la sua diversità. Mi hai fatto venire voglia di rimettermi a leggerlo e magari vedere i film de Il garofano verda.

vasco spagnoli

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #10 il: Marzo 24, 2014, 10:09:19 »
(II puntata) Non sono più io, non sono più nessuno. Se mi guardo nello specchio penso che ora potrei recitare in una delle più terrificanti commedie di Moliere. Perché no? Potrei interpretare la parte di un vecchio libertino...faccia dipinta, occhiaie violacee, capelli di stoppa...un vecchio laido che suscita l'ilarità ogni volta che compare in scena. Il pubblico lo vede e ride, ma ignora che sta ridendo di se stesso. Il mondo ride sempre delle proprie tragedie, è il solo modo per poterle sopportare. Una volta dissi a Bosie che il momento più alto nella vita di un uomo è quando si inginocchia nella polvere e racconta i suoi peccati. Ora devo raccontare i mie e non ho modelli a cui ispirarmi. Baudelaire avrebbe voluto richiamare l'attenzione del cielo e dell'inferno sulle proprie colpe e, dato che non visse a lungo, può darsi che ci sia riuscito. Io non sono in grado di fare simili miracoli, non so mutare il fango in argento. Posso solo fare come gli antichi romani: raccogliere fra le mani le mie viscere e morire due volte. (Sorride) Incredibile! Per l'etica moderna sono diventato un problema. Tutti ora parlano delle mie tendenze particolari, probabilmente perché ho anticipato i tempi, ho scelto il momento meno adatto per rivelare al mondo la mia sessualità. (Schiaccia sotto i piedi la cicca e si arrotola un'altra sigaretta) E' triste doverlo ammettere, ma temo che di tutti i fatti straordinari che mi sono capitati, il più straordinario sarebbe quello di venire ricordato non come artista, ma come caso clinico, come studio psicologico da catalogare tra Onan e Erodiade. (Accende la sigaretta) Edward Carpenter ha scritto che il senso del peccato denota una debolezza dell'uomo. Non sono d'accordo. La nostra vera debolezza è ben più interessante. Alcune attività le definiamo peccaminose per goderne più intensamente. Come appunto l'amore fra persone dello stesso sesso, che è il più nobile degli amori.................

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #11 il: Marzo 24, 2014, 14:38:36 »
ottimo testo e di profondità. Povero Oscar, davvero costretto a una doppia vita, sia psicologica che sessuale. Puoi anche mettere pezzi più lunghi, se vuoi.  :rose:





Sarebbe carino se passassi dal forum presentazioni e ci parlassi un poco di te.  abow

vasco spagnoli

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #12 il: Marzo 24, 2014, 15:45:08 »
(III puntata) Per la civiltà moderna è un reato, ma grandi filosofi lo hanno indicato come esempio di amore ideale. E grandi artisti come Michelangelo e Leonardo lo hanno praticato serenamente. Quando nel Simposio, Socrate confuta decisamente le argomentazioni di Aristofane - secondo cui l'uomo e la donna sono due nature divise che lottano per essere riunite - Socrate proclama una grande verità, che la civiltà moderna sembra aver dimenticato: in amore uomini e donne non sono complementari, ma antagonisti. Certo che l'amore tra uomini o tra persone presuppone una vera uguaglianza fra i partner, purtroppo c'è chi sprofonda nel fango di accoppiamenti scellerati...(Si commuove) e vede la propria immagine riprodotta soltanto nella polvere. (Beve, fuma) DDella mia rovina posso incolpare soltanto me stesso. Avevo tutto: il genio, un nome famoso, un'alta posizione sociale, uno spirito brillante...Non c'era nulla che dicessi o facessi che non destasse meraviglia. Teatro, romanzo, poesia, dialogo, polemica, qualsiasi cosa toccassi diventava bella...la plasmavo dandole una nuova bellezza. Ero diventato un mito, una leggenda. E non m'accorsi che stavo ballando sul ciglio del precipizio. (Dopo una lunga pausa) Mi lasciai andare, questa è la verità. Cedetti alla tentazione di lunghi periodi di sciocco e sensuale languore. Mi divertivo a fare il flaneur, il dandy, l'uomo di mondo. Mi circondai di gente meschina priva di qualsiasi ideale e senza scrupoli...Divenni lo scialacquatore del mio genio, sperperai tutto me stesso con la gioia folle di un clown impazzito. Stare sulla cima mi aveva annoiato e stancato, scesi perciò deliberatamente, gradino dopo gradino, nell'abisso dell'amore mercenario. Diventai una di quelle figure che di notte vagano nelle strade buie delle grandi città, alla ricerca continua di sempre nuove sensazioni. Non m'importava più nulla degli altri, nemmeno di mia moglie e dei miei figli, per me contava soltanto la mia passione. Prendevo il piacere dove lo trovavo e passavo oltre. Non ero più padrone di me stesso, era il piacere a dominarmi. Ero finito in un vortice rutilante che mi allontanava sempre più dalla terra ferma. Non ho mai capito la natura di quel bisogno ardente che mi trascinava. Era come la droga per un fumatore d'oppio: interferenze luminose improvvisamente attraversavano il mio cervello e mi impedivano di pensare ad altro. Certe sere trovavo un pretesto con mia moglie, di solito una scusa banale, e partivo alla ricerca della notte. Vagavo per vie sordide e grigie della città, con la mia passione come unica compagna. I miei amici erano preoccupati, mi avvertivano dei pericoli che avrei trovato in quei luoghi e di come quelle spedizioni fossero rischiose per la mia vita. Ma che cosa stupenda, rispondevo, rischiare la vita per un solo minuto di piacere! Ora mi trovo qui, privo di denaro e completamente derelitto. (Beve).

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #13 il: Marzo 25, 2014, 07:29:28 »
e alla fine tutti gli sbatterono la porta in faccia!

vasco spagnoli

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Re:il garofano verde di Oscar Wilde
« Risposta #14 il: Marzo 25, 2014, 10:43:55 »
(IV puntata) Perfino Gide, André Gide, quando mi vede cambia marciapiede. Abbiamo passato insieme lunghi momenti di torrida passione ed ora va in giro a dire che io ero assolutamente satanico. Sinceramente, se anche lo fui, devo dire che trovai in lui un discepolo assai compiacente: (Sorride) Povero André, ha il volto di un seduttore e i modi di una vergine che si senta continuamente sul punto di essere stuprata. La fine di un artista, credetemi, è una cosa spaventosa. Un poeta italiano, Pietro Aretino, ha scritto che "non è ver che sia la morte il peggior di tutti i mali". Nel mio caso, peggiore della morte è perdere l proprio talento d'artista. Questa è una punizione veramente insopportabile, un supplizio uguale a quello di Tantalo: avere meravigliose visioni ed essere continuamente costretto a rinunciarvi. Il dolore e tutto ciò che il dolore insegna è ora il mio nuovo mondo. Dietro la gioia e il riso ci può essere un temperamento rude, grossolano, ma dietro il dolore c'è sempre e soltanto il dolore. La sofferenza non porta maschere di nessun genere. Vi sono momenti in cui il dolore mi sembra l'unica verità esistente. Molte cose possono essere illusioni degli occhi o del desiderio, ma il dolore è realmente presente nella nostra vita fin dalla nascita. Quando cominciamo a vivere quello che è dolce lo sentiamo dolce, ma quello che è amaro è così amaro che inevitabilmente indirizziamo i nostri desideri verso il piacere. E non ci accontentiamo di qualche intermezzo, lo cerchiamo per tutta la vita. Rifiutandoci di pensare che tutte le dolcezze dovremo pagarle con altrettante amarezze, più gli interessi. (Si arrotola e accende un'altra sigaretta) Ho distrutto la vita di chiunque sia stato in contatto con me. Costance, mia moglie, è sepolta in una piccola tomba nei pressi di Genova, sotto una lapide che non porta nessuna indicazione del nome. Le vite dei miei due figli, sono rovinate, malgrado ora abbiano un altro cognome. Mia madre è come se l'avessi uccisa io, piantandole un pugnale nel cuore. D'altra parte, in fondo, non mi è di alcun conforto sapere che colui che ha distrutto la mia vita, il marchese di Queensberry, padre di Bosie, sia morto alcuni giorni fa. Pare che sul letto di morte abbia sputato contro suo figlio e quando era già in agonia abbia gridato il mio nome. Parce sepulto. Gli auguro di volare in paradiso prima che il diavolo si accorga della sua morte. (Beve)