L'erotismo è una componente della vita e dell'uomo, e dunque della letteratura quale espressione del sentire umano oltre un corpo e dentro la radice del se stessi. E' tutto il bisogno della mente attraverso il corpo e i sensi, e ancora bisogno di anima, corpo e sensi attraverso la mente. E' eros in tutte le sue forme, anelare umano, e bisogno fino a sentirne dolore.
E' la più grande espressione dell'individualità umana, intrecciato al desiderio e al profumo che si porta appresso. E' conoscenza, è volontà di conoscersi perciò è letteratura, e lo è soltanto quando scatena emozioni, sensazioni, tensioni.
E letteratura diviene perché colma quello spazio di libertà tra se stessi e l'altro quando diventa conoscenza, quando esplora ciò che non si conosce. E diventa scoperta e culmina nell'incontro del linguaggio di cui consta.
Nella letteratura erotica, qualunque sia il segno, compreso quello omossessuale, non c’è gioia né allegria. Non c’è, e non può esserci appagamento in quanto la sua ragion d’essere è il tendere, l’aspirare. Ricerca ostinata di amore. Esiste un percorso possibile per realizzarla. Ma è una meta che si allontana. Un orizzonte sempre mobile, visionario. Irraggiungibile. L’amante non ha pace. Vive la tragica, inappagata vita dell’eros. Si confonde con esso.
Il punto di vista delle donne su sesso e sensualità fino a ieri non era rappresentato perché la letteratura era appannaggio maschile, e lo è stata per tanti anni dunque anche l'erotismo aveva una prospettiva maschile che le donne non potevano condividere perché spettatrici mute. Oggi scrittrici come Anais Nin con le sue parole esprime l'emozione, il suo eros: Chiede di rivedermi.Quando aspetto nella poltrona della sua stanza,e lui s’inginocchia a baciarmi,è più strano di tutti i miei pensieri.Con la sua esperienza mi domina.Mi domina anche con la sua mente,e io sono ridotta al silenzio.Mi sussurra cosa deve fare il mio corpo.Io obbedisco, e nuovi istinti si risvegliano in me. Mi ha conquistata, un uomo così umano; e io, all'improvviso, sfacciatamente naturale. E Marguerite Duras narra i contorni di una donna che ama, che sente attraverso la pelle e l'anima, una donna, L'amante.
La deriva dell'erotismo in direzione della pornografia è inevitabile, e lo è quando l'eros viene privato di se stesso, di tutto ciò che è amore, e dunque diventa porno quale sinonimo di sottratto, freddo, chiuso, respingente, degradato, privo di vita e in ultima analisi spento.
Dunque non è la parola sesso che fa diventare pornografico un testo, quanto la piattezza emotiva a paragone della profondità di quella dell'eros. E la differenza come al solito la fa il linguaggio intriso di quel presente che è l'adesso, di quel sentire che è nel qui e ora, di quel tripudio di emozioni quale spaccato di vita e di pensiero del sentire umano, fatto di strade, locali, virtuali, presenti.
E ancora una volta nessuna etichetta, nessun giudizio.