Iniziamo con il dire che, per timidezza, la mia vita affettiva e sociale ha sempre corso sulla corrispondenza, su annunci matrimoniali e d’incontri. Le donne le ho sempre prima scoperte da dentro che da fuori, un incallito latin lover grafomane ero
... mia moglie l’ho trovata grazie a uno di questi, al pari di tutte le mie frequentazioni femminili prima di Lei. Vista la mia abilità, ho lavorato chiamato da una agenzia matrimoniale per un certo tempo, nel senso che li preparavo io col profilo del candidato/a. Quindi sono arrivato al mondo virtuale, fino agli sviluppi attuali descritti da Paperina e con la libera scelta descritta Presenza, con una certa esperienza pratica sull’argomento quando era ancora analogico, scusatemi il gioco di parole. Appunto come dice Presenza, siamo noi a dare il peso, la valenza e possibile sostanza a queste proposte, dove si cela comunque un tornaconto, un guadagno per qualcuno, come le possibili delusioni e false illusioni per l'utente. L’accoppiamento in base all’età o interessi, stili di vita o disponibilità, status economico o residenza … Fattori che ben poco hanno da spartire con il sentimento, l’emozione, la sensazione che pervadeva i miei neuroni, sensi e desideri di allora. Nessuna si mostrava per quello che appariva ma per quello che portava dentro di sé. La stessa timidezza come la paura era di entrambi.Adesso invece si sceglie a catalogo, secondo una foto e una didascalia e si spera appunto. Se poi al posto della bionda ti arriva una mora, non importa, si reclama
. E’ vero anche che il partner per antonomasia è affidato al caso da sempre da quando uomo e donna sono esistiti, dal tempo delle caverne e della buona, vecchia clava
. Il caso ora è il computer, perché non si ha tempo per relazioni interpersonali che non siano lavoro, istituzioni, impegni, tutto ciò che si fa per necessità o dovere. Il computer comporta comodità o scelte, ma allo stesso tempo inganna, in quella fame (forse tornata puro istinto?) di affetto, coccole, compagnia, intimità … E in questo, mi dispiace ammetterlo noi uomini siamo i primi, le donne lo sanno. Per ora mi fermo qui, ma la discussione è aperta.